Altice France, casa madre dell’operatore di telefonia Sfr, “respinge immediatamente” l’offerta avanzata dai suoi principali concorrenti Bouygues, Free (Iliad) e Orange per Sfr, come ha informato l’azienda in un messaggio ai propri dipendenti e consultato dall’Afp.
“Confermiamo di aver ricevuto ieri sera un’offerta indicativa per una parte delle attività di Altice France. Tale offerta è stata immediatamente respinta”, ha dichiarato l’AD Arthur Dreyfuss.
Bouygues, Iliad e Orange hanno presentato un’offerta congiunta non vincolante per avviare negoziati finalizzati all’acquisizione di gran parte delle attività del gruppo Altice in Francia. L’offerta da 17 miliardi di euro riguarda la maggior parte delle attività di Sfr.
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Consolidamento Tlc in Francia, Sfr nel mirino
Quella di Bouygues, Iliad e Orange è la prima offerta ufficialmente avanzata per Sfr dopo la ristrutturazione del colossale debito della sua società madre Altice France.
Se andasse a buon fine, questa acquisizione porterebbe a una totale riconfigurazione del mercato francese delle telecomunicazioni, ponendolo nelle mani di tre operatori, una situazione di consolidamento che non si è più presentata dal 2012.
Si tratta della “prima tappa” di un “lungo processo”, ha dichiarato il direttore generale di Bouygues, Olivier Roussat, durante una conferenza stampa.
Da diversi mesi circolavano numerose voci di acquisizione nel settore, mentre Altice France, fortemente indebitata, ha ridotto il proprio rosso da oltre 24 miliardi a 15,5 miliardi di euro al 1 ottobre. Il direttore generale di Bouygues si è detto “ragionevolmente” fiducioso riguardo al proseguimento del processo, ma ha anche sottolineato che “le tappe da superare sono ancora numerose”.
I termini dell’offerta di Bouygues-Iliad-Orange
Secondo i termini dell’offerta presentata, i tre operatori intendono dividersi il prezzo e il valore nella misura del 43% per Bouygues Telecom, del 30% per il gruppo Iliad e del 27% per Orange.
L’offerta riguarda la maggior parte delle attività di Sfr, ma esclude le partecipazioni in Intelcia, UltraEdge e XP Fibre e Altice Technical Services, nonché le attività del gruppo Altice nei dipartimenti e nelle regioni francesi d’oltremare.
L’offerta corrisponde a un enterprise value di 17 miliardi di euro per le attività interessate del gruppo Altice in Francia, pari a un enterprise value implicito per l’intero gruppo Altice France superiore a 21 miliardi.
Nel dettaglio, il settore B2B sarà rilevato principalmente da Bouygues Telecom e da Free; il settore B2C sarà ripartito tra Bouygues Telecom, Free e Orange; le altre attività e risorse (in particolare infrastrutture e frequenze) saranno ripartite tra Bouygues Telecom, il gruppo Free-iliad e Orange, ad eccezione della rete mobile di Sfr nelle zone meno densamente popolate, che sarà rilevata da Bouygues.
Le tre telco affermano che l’operazione, sempre garantendo la continuità del servizio per i clienti Sfr e considerata la maturità del mercato francese, consentirebbe di intensificare gli investimenti nella resilienza delle reti superveloci, nella sicurezza informatica e nelle nuove tecnologie come l’intelligenza artificiale, di consolidare il controllo sulle infrastrutture strategiche in Francia, e di mantenere un ecosistema competitivo a vantaggio dei consumatori.
Il governo vigila sui prezzi per i consumatori
Intanto il ministro dell’Economia e delle Finanze, Roland Lescure, ha assicurato che sarà “estremamente vigile” riguardo all’impatto sui prezzi al consumo e sulla qualità del servizio di un eventuale acquisto dell’operatore Sfr da parte dei concorrenti.
“Sarò estremamente vigile su questa operazione, perché oggi in Francia i prezzi dei telefoni cellulari e degli abbonamenti sono tra i più bassi d’Europa. Anzi, tra i più bassi al mondo”, ha dichiarato Roland Lescure nel corso di un’intervista all’emittente radiofonica francese Rtl.
Consolidamento Tlc Italia, interrotte le trattative Iliad-Tim
Nello stesso contesto di consolidamento sul mercato delle telecomunicazioni europee, sembra essersi arenata anche la trattativa di Iliad per l’eventuale fusione con Tim: in occasione della presentazione dei risultati del gruppo, il ceo dell’operatore francese, Thomas Reynaud, ha spiegato “che non abbiamo più alcuna discussione con Tim dall’inizio di aprile e non riprenderanno“.
Reynaud ha però dichiarato che Iliad valuterà opportunità di consolidamento sul mercato interno. Il manager ha precisato alla stampa francese di aver avuto “colloqui molto preliminari a giugno” su un potenziale accordo con il concorrente Sfr, anche se per Iliad il consolidamento in Francia “non è una necessità, è un’ opportunità“.
L’offerta congiunta presentata con Bouygues e Orange conferma questa direzione. Sul mercato italiano, le possibilità di fusione sono però esigue: “Le prospettive di consolidamento con l’Italia sono ormai alle nostre spalle e l’ipotesi centrale è un mercato a quattro operatori”, ha detto Reynaud.
Del resto lo stesso AD di Tim, Pietro Labriola, commentando i conti del secondo trimestre, aveva riconosciuto che le fusioni non sono l’unica strada. “Non è l’unica soluzione per rendere il mercato più efficiente. Esiste un livello sub ottimale, si può lavorare su altri fronti in altre modalità come il network sharing”, era il punto di vista del manager. “Tim, tanto quanto Iliad, WindTre e Vodafone+Fastweb possono trovare forme di condivisione delle reti, ottenendo risparmi di costo e maggiore efficienza, considerando che i costi maggiori sono rappresentati dai canoni di concessione e dall’energia elettrica. Oggi non ha molto senso avere più reti diverse”.