L’intelligenza artificiale motore delle Tlc del futuro. Di questa trasformazione si è parlato Monica di Baviera, in occasione della roundtable promosso da International Telecommunication Union (ITU) che ha acceso i riflettori su temi chiave, quali: l’intelligenza artificiale, le reti di nuova generazione e gli standard che possono garantire un’innovazione sostenibile, affidabile e globale nel comparto tlc.
Indice degli argomenti
Le nuove sfide per le reti
Le reti come le abbiamo conosciute fino a oggi non bastano più. Con l’avvento dell’intelligenza artificiale generativa, del calcolo ai margini (edge computing), dell’Internet delle cose e dei servizi ultra-immersivi, le infrastrutture delle telecomunicazioni devono evolvere rapidamente. Il messaggio uscito dal meeting è chiaro: “Prestazioni e resilienza, sostenibilità ambientale, sicurezza e fiducia sono centrali, in un’epoca in cui l’intelligenza artificiale guida sempre più l’innovazione nelle reti e nei data center”.
In particolare, la capacità di scalare in termini di volumi, velocità e affidabilità è diventata essenziale. Le reti devono offrire latenza bassissima, uptime elevato, interoperabilità tra ambienti e una visione integrata che comprenda data-center, rete ottica, wireless e non-terrestre. La pressione sull’ecosistema delle telecomunicazioni è quindi doppia: da un lato innovare, dall’altro farlo in modo che sia efficace, sicuro e sostenibile.
Standardizzazione: il “linguaggio” delle tlc globali
Un altro passaggio fondamentale riguarda il ruolo degli standard, soprattutto quelli internazionali svolgono una funzione strategica: permettono interoperabilità, riduzione dei costi, accessi globale, e creazione di ecosistemi nei quali le innovazioni possono essere diffuse in modo più rapido. In questa prospettiva sono molto di più che linee guida, sono promotori di innovazione, fiducia e di un ecosistema digitale connesso a livello globale. E in un settore come quello delle Tlc, dove le infrastrutture sono globali e molto interconnesse, questo si traduce in alcuni aspetti pratici: bisogna definire standard per reti AI-native, architetture zero-trust, comunicazioni quantistiche, sensori in fibra ottica integrati alle reti, reti non terrestri (NTN) e altro ancora. La sfida è far sì che questi standard siano inclusivi, ossia che tengano conto delle esigenze di differenti regioni, operatori di diverse dimensioni e contesti tecnologici variabili.
In breve: le telecomunicazioni del futuro non saranno solo più veloci o più capillari, ma più intelligenti — e per questo hanno bisogno di una lingua comune, grazie agli standard.
Intelligenza artificiale e tendenze infrastrutturali
Un grande tema emerso è il peso crescente che l’IA sta assumendo nelle infrastrutture di rete e nei data-center. In questo contesto le tlc non possono più essere considerate solo come “pipe” per il traffico dati: diventano sistemi abilitatori per l’IA, per il cloud, per la connettività distribuita e per l’elaborazione ai margini della rete. Emergeranno architetture ibride, reti ottiche ultraveloci, wireless avanzato (inclusi possibili scenari 6G), collegamenti non-terrestri (es. satellitari, stratosferici) e infrastrutture che integrano il sensing ambientale (ad esempio la fibra come sensore) per garantire monitoraggio e resilienza della rete stessa.
L’interazione tra telecomunicazioni e IA impone che gli operatori e i fornitori di infrastrutture si dotino di standard, protocolli e modelli di governance capaci di gestire non solo la quantità di traffico ma anche la qualità, la sicurezza, la trasparenza e l’affidabilità dell’IA stessa.
Connettività non tradizionale: reti terrestri e non-terrestri
Nel dibattito è emersa con forza anche la prospettiva delle reti non terrestri (NTN, Non-Terrestrial Networks), in grado di accelerare l’accesso nelle zone rurali, rafforzare la resilienza e consentire la connettività diretta al dispositivo per applicazioni IoT e mobili, integrando l’infrastruttura terrestre esistente. Si tratta di una svolta: l’accesso alla connettività non deve più dipendere esclusivamente dalla copertura terrestre, ma può estendersi via satelliti, palloni o altri sistemi stratosferici.
E questo apre scenari nuovi come la garanzia di connettività in aree remote o difficili, la resilienza in contesti di emergenza, la presenza di dispositivi IoT collegati direttamente senza la necessità di un’infrastruttura terrestre tradizionale. Ma per far sì che queste soluzioni funzionino su scala globale serve armonizzazione standard che le renda interoperabili e affidabili. Altrimenti si rischia frammentazione, costi elevati e accesso diseguale.
In altri termini, nel campo delle tlc, la “ultima miglio” non è più solo quello che porta il segnale alla casa dell’utente, ma anche quello che porta la rete in luoghi dove la rete tradizionale non c’era mai stata.
Sostenibilità, efficienza e partnership energetiche
Un altro aspetto che emerge chiaramente è l’attenzione alla sostenibilità ambientale delle infrastrutture di telecomunicazione, in un contesto dove l’aumento della domanda, dell’elaborazione dati, dell’IA e della copertura mondiale comporta consumi crescenti. I data-center e le reti di nuova generazione, per essere davvero sostenibili, devono essere efficienti e alimentate da energie rinnovabili: un esempio citato è l’iniziativa Watt‑Bit, che promuove l’adozione di energia rinnovabile e la distribuzione geografica dei centri di elaborazione.
Per gli operatori significa progettare non solo in termini di capacità e velocità, ma anche di impatto ambientale, efficienza energetica, modularità e collaborazione trasversale con fornitori di energia e settore infrastrutture. Le reti del futuro devono essere “verdi” tanto quanto “veloci”.
Il ruolo delle applicazioni immersive e delle tecnologie emergenti
L’incontro non ha trascurato le applicazioni future che guideranno l’uso delle reti. Si è parlato di realtà aumentata e virtuale, media ultra-alta definizione, comunicazioni quantistiche, fiber sensing, sistemi autonomi intelligenti. L’articolo contrassegna questi filoni come parte di un pacchetto di servizi che richiederanno indicatori di performance nuovi e reti capaci di adattarsi in tempo reale.
Operatori e i vendor dovranno non solo costruire canali più larghi, ma trasformare la rete in un ambiente intelligente, che risponde, prevede e supporta servizi in evoluzione. Le “pipe” del passato diventano “piattaforme”. Le reti non solo consegnano dati, ma attivano esperienze. E per attivare queste esperienze serve un’infrastruttura flessibile, modulare, sicura e standardizzata.
L’importanza della fiducia, della governance e dell’etica nell’IA
L’ultima, ma non per importanza, dimensione discussa è quella della fiducia, della governance e dell’etica nell’intelligenza artificiale, in un contesto di telecomunicazioni. Come affermato nel report, “trusted AI” richiede architetture zero-trust, IA spiegabile, audit dinamici, valutazione del rischio continua. Laddove reti, infrastrutture, dati e utenti si intrecciano in un ecosistema globale, la fiducia non è un optional: è condizione necessaria per l’adozione su vasta scala. Gli operatori devono garantire che l’IA nelle reti non solo funzioni, ma sia trasparente, conforme a standard globali, sicura e accessibile. Un’IA “nascosta” o opaca può generare rischi di sicurezza, privacy, dipendenza da pochi attori o disuguaglianze tecnologiche.
Il futuro delle telecomunicazioni è già qui
L’incontro promosso da ITU ha evidenziato in modo limpido che il mondo delle telecomunicazioni non è più relegato al solo miglioramento delle infrastrutture, ma è un fondamentale attore della trasformazione digitale globale. Gli standard, la connettività, l’IA, le reti non terrestri, l’efficienza energetica e la governance si intrecciano in un quadro che richiede visione strategica, collaborazione internazionale e innovazione responsabile. Per gli operatori, i vendor e i regulator delle tlc, la scelta non è più tra “meglio o peggio”, ma tra “partecipare attivamente” o “rimanere indietro”.
È dunque un momento decisivo: le reti del futuro sono già in fase di progettazione, e gli standard che verranno adottati nei prossimi anni definiranno non solo come ci connetteremo, ma come vivremo in un mondo iper-connesso. Per il settore tlc, questa è un’occasione per ripensare il proprio ruolo, mettere al centro la sostenibilità, la fiducia e l’inclusione, e guidare la riprogettazione della connettività globale.
Ai e Tlc protagoniste a Telco per l’Italia
Di come l’AI sta trasformando le Tlc sul fronte reti, filiera e servizi ne discuteremo a Telco per l’Italia il 3 dicembre.
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