“Una maggiore competitività e una difesa moderna richiedono un forte mercato unico delle telecomunicazioni”. L’ha detto Enrico Letta, preside della IE School of Politics, Economics and Global Affairs e relatore del rapporto di alto livello sul futuro del mercato unico dell’Ue, intervenendo a un incontro organizzato da Connect Europe in vista del Consiglio Telecom dell’Ue.
All’evento, dove si è discusso del futuro della competitività digitale, degli investimenti infrastrutturali e della sovranità tecnologica dell’Europa hanno partecipato manager di punta di A1 Telekom Austria, Deutsche Telekom, Ericsson, Meo, Nokia, Orange, Proximus, Tim e Vodafone. Tra i Paesi rappresentati figuravano Danimarca, Cipro, Irlanda, nonché Francia, Finlandia, Svezia, Slovenia e Polonia.
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L’intervento di Enrico Letta
Aprendo i lavori e basandosi su un recente documento del Single Market Lab, appena pubblicato, Enrico Letta si è quindi allineato allo spirito del tempo, evocando la creazione di un vero mercato unico delle telecomunicazioni che operi su scala continentale e sostenendo l’imminente Digital Networks Act anche in chiave di difesa europea.
“Il settore delle telecomunicazioni deve essere riconosciuto come una risorsa strategica, indispensabile per la sicurezza collettiva dell’Europa. In quest’ottica, l’attuale dibattito sulla difesa può – e dovrebbe – fungere da catalizzatore per la riforma essenziale del settore delle telecomunicazioni in generale. In parole povere, non può esserci una difesa europea credibile senza un mercato delle telecomunicazioni veramente europeo. La frammentazione del mercato europeo delle telecomunicazioni limita gravemente la sua capacità di fornire reti resilienti, sicure e interoperabili, che rappresentano un presupposto essenziale per le moderne capacità di difesa. Il completamento del mercato unico delle telecomunicazioni è un presupposto strategico per la sicurezza collettiva“.
Le richieste dei membri di Connect Europe
A loro volta, i ceo degli operatori Tlc membri di Connect Europe hanno chiesto un ambizioso regolamento sul Digital Networks Act, sottolineando la disponibilità a fornire reti di nuova generazione, infrastrutture cloud e servizi basati sull’intelligenza artificiale per tutti gli europei. È stato rivolto un appello anche agli Stati dell’Ue, che dovrebbero sostenere la Commissione europea nell’attuazione di una riforma concreta e nell’invio di un chiaro segnale di discontinuità con il passato, promuovendo:
– Un Digital Networks Act audace e ambizioso, sotto forma di regolamento, che ponga le basi per un autentico mercato unico delle telecomunicazioni.
– La semplificazione e la deregolamentazione, per segnare un netto allontanamento dall’attuale contesto “incentrato sulla regolamentazione”, che sta danneggiando le condizioni di investimento per la fibra ottica con obsolete norme ex ante e creando inutili oneri burocratici con onerose norme settoriali e gold-plating nazionale.
– Economie di scala, affinché gli operatori europei possano realmente competere nella costruzione di un cloud sovrano, incrementando gli investimenti in intelligenza artificiale, sicurezza informatica e virtualizzazione delle reti. L’attuale frammentazione sta danneggiando la competitività europea e il raggiungimento di un mercato unico.
– La riforma dello spettro, per garantire regole prevedibili e armonizzate e durate delle licenze più lunghe. Per raggiungere la piena operatività del 5G e porre le basi per la leadership nel 6G sono necessarie regole favorevoli agli investimenti.
– Uno sforzo per livellare il campo di gioco con le piattaforme tecnologiche globali, in modo che le asimmetrie normative smettano di paralizzare la nostra competitività nei mercati digitali e che gli squilibri nei mercati del traffico dati vengano affrontati.










