Agenda digitale del Polesine-Infrastrutture digitali e coordinamento degli interventi

L’incontro, mirato a fotografare la consistenza delle infrastrutture digitali del Polesine, si terrà a Rovigo il 19 settembre ed è promosso da Polesine Tlc, società del Consvipo, con la sezione Sistemi Informativi della Regione Veneto, Infratel e Mise

Pubblicato il 08 Set 2014

Polesine Tlc, società del Consvipo, in collaborazione con la sezione Sistemi Informativi della Regione del Veneto, responsabile dell’attuazione dell’Agenda Digitale del Veneto e con Infratel Italia e Ministero dello Sviluppo Economico, responsabili dell’attuazione dell’Agenda Digitale Italiana promuove un importante incontro con esperti a livello regionale e nazionale dal titolo: Agenda digitale del Polesine – Infrastrutture digitali e coordinamento degli interventi, che si terrà a Rovigo il prossimo 19 settembre.

ll convegno è finalizzato a fotografare, con il contributo dei principali operatori pubblici e privati, la consistenza e lo stato delle infrastrutture digitali del Polesine e a declinare per la provincia di Rovigo gli obiettivi previsti dall’agenda digitale nazionale e regionale.

L’innovazione tecnologica delle infrastrutture digitali e la presenza di un’adeguata offerta di servizi di telecomunicazione sono strettamente collegati con la crescita economica e lo sviluppo del territorio. E’ un fatto che la provincia di Rovigo, come tanti altri territori prevalentemente rurali, è ancora contraddistinta da ampie aree dove l’offerta di servizi a banda larga da rete fissa, mobile o wireless, non è sufficiente o non è adeguatamente sfruttata.

Il prossimo sviluppo delle nuove reti a banda ultralarga è un’opportunità importante per rispondere alle crescenti necessità soprattutto delle aree produttive e porta in se il rischio del concretizzarsi di un nuovo divario digitale di secondo livello che può riguardare tutte le aree meno densamente abitate.

L’obbiettivo dell’incontro è rendere possibile un’occasione di informazione e confronto aperto tra amministratori e tecnici, gestori dei servizi del sottosuolo e operatori di telecomunicazione di livello locale e nazionale alla presenza delle massime autorità in materia, per individuare mezzi concreti per tradurre gli obiettivi delle agende in risultati ed evidenziare le priorità di azione per il futuro del territorio polesano.

L’Agenda Digitale Europea ha descritto con precisione gli obiettivi ambiziosi che permetteranno all’Unione Europea di sviluppare la propria economia digitale: al 2020 l’accesso a internet per tutti i cittadini ad una velocità di connessione superiore a 30 Mb/s e al di sopra di 100 Mb/s per almeno il 50% della popolazione. Viene però lasciata ai Paese membri la scelta delle azioni e delle misure necessarie per raggiungere questo traguardo. Fondamentale è la complementarità tra livello nazionale e regionale e l’integrazione tra le stesse iniziative regionali: solo così gli investimenti potranno produrre effetti strutturali.

Investimenti che devono essere innanzitutto pubblici, per poter raggiungere gli obiettivi europei, considerando il gap italiano relativo alla velocità media di connessione: 4.4 Mbps, il dato più basso di tutta Europa.

Nel 2013, la quota di connessioni ad alta velocità (almeno 30 Mbps) risulta essere significativamente inferiore alla media (0,1% rispetto al 14,8% nell’UE) e la quota dei collegamenti ultra-veloce (almeno 100 Mbps) anch’essi marginali. A fronte di alti livelli di domanda di connessione base, appare quindi limitata l’offerta di connessioni veloci e ultraveloci rispetto alla media UE, rendendo imprescindibile un intervento pubblico sussidiario agli investimenti privati.

Occorre, dunque – come viene sottolineato nel documento programmatico dell’Agenzia per l’Italia Digitale della Presidenza del Consiglio dei Ministri – una mobilitazione delle migliori energie del Paese per affrontare l’emergenza del divario digitale culturale che ostacola lo sfruttamento delle nuove opportunità del mondo digitale: occorre superare la logica dell’informatizzazione dell’esistente e ripensare i processi profondamente, cambiare l’organizzazione del lavoro sia nel pubblico che nel privato, scoprire nuovi mercati e modelli di business, affrontare le sfide sociali emergenti con l’innovazione sociale, accrescere la partecipazione e l’inclusione, migliorare la qualità della vita, affermare nuovi diritti.

Innanzitutto, occorre rafforzare le infrastrutture digitali, per ridurre il digital divide nei territori che non ancora una copertura stabile di connettività in banda larga ad almeno 2Mbps al 2013 (aree rurali e interne) e promuovere interventi per favorire la diffusione di connettività in banda ultra larga coerentemente con gli obiettivi fissati al 2020 dalla “Digital Agenda” europea.

Dal punto di vista legislativo i presupposti ci sono: il Decreto del 1° ottobre 2013 del Ministro dello Sviluppo Economico e del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, semplifica la posa di infrastrutture di rete in fibra ottica; l’art. 2 del D.L. del 25 giugno 2008, n. 112 prevede che le infrastrutture destinate all’installazione di reti e impianti di comunicazione elettronica in fibra ottica sono assimilate ad ogni effetto alle opere di urbanizzazione primaria: l’art. 14 del D.L. del 18 ottobre 2012, n. 179, convertito, con modificazioni, dalla Legge del 17 dicembre 2012, n. 221 – ha stanziato 150 milioni di euro per lo sviluppo di reti a banda larga nell’intero territorio italiano, propedeutiche allo sviluppo della banda ultralarga.

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