LA LETTERA

Appello degli editori alla Ue: “Stop agli abusi delle grandi piattaforme”

Emma ed Enpa scrivono a Bruxelles: “Servono misure finanziarie adeguate per affrontare gli attuali squilibri nel mercato digitale e un quadro normativo al passo”

Pubblicato il 04 Mag 2020

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Appello degli editori alla Ue per frenare lo strapotere delle grandi piattaforme. “Affinché l’Europa rimanga il cuore della libertà e del pluralismo dei media e per una stampa sana e sostenibile – scrivono Emma ed Enpa che raccolgono editori di periodici e giornali –  le istituzioni europee devono adottare misure adeguate per affrontare gli attuali squilibri nel mercato digitale garantendo che gli abusi della grandi piattaforme siano adeguatamente contrastati“.

Inoltre, si legge nel comunicato diffuso dalle due organizzazioni, “è cruciale che i politici europei creino il necessario quadro finanziario e normativo per mantenere un settore della stampa libero, indipendente, vivace e diversificato”. Gli editori invitano le istituzioni europee a garantire le condizioni per “proteggere la sicurezza dei giornalisti e dei lavoratori dei media e la loro indipendenza da qualsiasi pressione politica o istituzionale”.

La pandemia di coronavirus, sostengono le associazioni, ha confermato che “i giornali e le riviste restano i media più affidabili” grazie all’offerta di una informazione di qualità. La diffusione di edizioni digitali, si legge ancora nella nota, ha raggiunto “il massimo storico”.

Sul fronte testate onlinee il governo italiano potrebbe intervenire con un credito di imposta, come annunciato nei giorni scorsi dal sottosegretario all’Editoria, Andrea Martella: “Stiamo valutando, per il prossimo decreto l’introduzione di un credito d’imposta ad hoc per i servizi digitali e per le soluzioni server, hosting e banda larga rivolti alle testate edite in formato digitale – ha detto in audizione alla Camera – Le testate online hanno svolto e stanno svolgendo un presidio informativo rilevante nell’emergenza sanitaria ed è opportuno introdurre una forma di sostegno. È una misura fortemente innovativa che punta ad accompagnare i processi di trasformazione digitale accelerati da questa crisi”.

La lettera degli editori Ue arriva in un momento in cui si è riacceso il dibattito sulla direttiva Ue sul copyright che molti Paesi – Italia compresa – devono ancora recepire.

“Stiamo intensificando il nostro dialogo con tutte le parti interessate, compresi editori e le piattaforme online, per garantire che gli obiettivi della direttiva sul diritto d’autore siano raggiunti”, ha spiegato all’Ansa la commissaria Ue per la Cultura e la ricerca Mariya Gabriel commentando lo stato di implementazione della normativa Ue sul copyright approvata lo scorso La direttiva sul diritto d’autore “ha tra gli scopi quello di aiutare gli editori a negoziare con grandi piattaforme e garantire la sostenibilità della stampa di qualità”, ha spiegato la commissaria. “Finora la Francia l’ha recepita solo parzialmente, altri Stati ci stanno lavorando. In Italia si è ancora a una fase preliminare”. La direttiva riconosce agli editori diritti esclusivi sulla condivisione online dei loro contenuti da parte dei giganti del web. “Uno degli obiettivi è standardizzare la protezione del diritto d’autore nelle diverse legislazioni nazionali. Ad esempio, l’articolo 15 mira ad avere regole comuni sulla protezione delle pubblicazioni online” ha osservato Gabriel.”La Commissione rimane impegnata a garantirne la corretta attuazione e l’applicazione pratica. Siamo in stretto contatto con gli Stati membri”.

A causa del coronavirus il settore, ha poi aggiunto Gabriel, “dovrà affrontare un drastico calo delle entrate pubblicitarie. Le prime stime indicano che il calo potrebbe raggiungere l’80% delle entrate per gli editori a seconda del Paese”. I piccoli editori locali sono i più colpiti, essendo già in sofferenza nel doversi adeguare alla digitalizzazione. A livello Ue, si stanno esplorando quindi possibile risposte. “Le nostre azioni a breve termine potrebbero aiutare le agenzie di stampa ad affrontare i problemi di liquidità facilitando l’accesso al credito. L’attuale strumento di garanzia per i settori culturali e creativi è disponibile per i media a tale scopo e sarà ulteriormente rafforzato e adattato alle nuove circostanze” ha concluso Gabriel.

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