L'ANNUNCIO

Editoria, Martella: “Credito di imposta ad hoc per le testate online”

Questa l’ipotesi a cui si lavora nell’ambito del prossimo decreto. La misura dovrebbe riguardare servizi di server, hosting e banda larga. Riflettori sul recepimento della direttiva sul copyright: “Auspico approvazione entro quest’anno”

Pubblicato il 29 Apr 2020

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Stiamo valutando, per il prossimo decreto. l’introduzione di un credito d’imposta ad hoc per i servizi digitali e per le soluzioni server, hosting e banda larga rivolti alle testate edite in formato digitale”: è quanto annunciato, in audizione alla Camera, dal Sottosegretario con delega all’informazione e all’editoria Andrea Martella. “Le testate online hanno svolto e stanno svolgendo un presidio informativo rilevante nell’emergenza sanitaria ed è opportuno introdurre una forma di sostegno. È una misura fortemente innovativa che punta ad accompagnare i processi di trasformazione digitale accelerati da questa crisi”.

Il Sottosegretario ha acceso i riflettori anche sulla questione della pirateriaemblematico il caso Telegram che ha sortito il blocco di 20 canali. “Nel momento in cui la filiera editoriale e l’intera industria creativa soffrono per i danni derivanti dalla pandemia e mentre la rete sopporta un massiccio aumento del traffico dati per effetto dello smart working e della didattica a distanza, è inaccettabile la circolazione sulle reti di contenuti editoriali pirata. Queste pratiche colpiscono un settore non solo economicamente rilevante, ma cruciale per il pluralismo e la qualità stessa della democrazia”. Martella evidenzia “la necessità di valutare se il nostro ordinamento abbia tutti gli strumenti per garantire effettivamente un efficace contrasto al fenomeno”. E auspica che il Parlamento riprenda presto l’esame del provvedimento sul copyright. “A causa dell’emergenza sanitaria, si è svolta una sola seduta, ma credo che ci siano le condizioni perché il Parlamento riprenda presto l’esame del provvedimento e si possa arrivare alla sua approvazione ben prima del termine del giugno 2021, previsto dalla stessa direttiva. E auspico, ragionevolmente, entro la fine di quest’anno“.

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