IL BILANCIO

Cybersecurity: più di mille attacchi alle infrastrutture critiche in un anno

I dati sul 2017 della Polizia postale: sono 28.500 gli allarmi hacker scattati in Italia contro obiettivi di interesse strategico nazionale, il quintuplo rispetto al 2016. Cybercriminali sempre più evoluti, e i rischi aumentano vertiginosamente anche per aziende e privati

Pubblicato il 08 Gen 2018

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In un anno le minacce informatiche contro le infrastrutture critiche nazionali italiane si sono moltiplicati per cinque, con gli alert che nel 2017 hanno toccato quota 28.500, e i veri e propri attacchi che sono arrivati a 1.006. A certificarlo tracciando un bilancio dell’anno appena trascorso è la Polizia postale, confermando così le crescenti preoccupazioni sulla sicurezza informatica di Pubblica amministrazione e imprese e la necessità di implementare con attenzione e regolarità tutte le misure di sicurezza e di protezione.

Per attrezzarsi contro questo genere di rischi il Governo, nell’ultimo consiglio dei ministri prima della pausa natalizia, ha nominato vicedirettore del Dis (Dipartimento delle informazioni per la sicurezza) Roberto Baldoni, direttore del centro di ricerca Cyber intelligence dell’università Sapienza di Roma. A lui spetterà di vigilare sui temi della cybersecurity, presiedendo il Nucleo per la sicurezza cibernetica, a cui spetta di mettere a punto le misure di prevenzione e affrontare le emergenze.

I 28mila e 522 allarmi per gli obiettivi di interesse nazionale sono stati diramati dal Cnaipic, centro nazionale anticrimine per la protezione delle infrastrutture critiche,  a fronte delle quali la Polizia postale ha avviato 68 indagini con la denuncia di 33 persone e due arresti,  proprio un anno fa, quelli dei fratelli Occhinero, con l’accusa di spionaggio informatico ai danni di istituzioni e aziende.

Diffondendo i dati 2017 la Polizia postale pone l’accento sul fatto che i criminali informatici utilizzano tecniche sempre più sofisticate e difficili da individuare, rivolgendosi con il passare del tempo a un numero sempre più ampio di obiettivi sia nel campo istituzionale sia nel campo privato, per estorcere o trafugare somme di denaro poi “dirottate” su conti, o carte di credito, che in molti casi sono intestati a intermediari di comodo. Tra le tecniche più utilizzate in questo campo c’è quella del phishing, le truffe che viaggiano via e-mail: proprio in questo settore la polizia postale è riuscita a recuperare nel 2017 20 milioni di euro prima che arrivassero nelle disponibilità dei criminali informatici, e recuperato 862mila euro da bonifici già disposti.

Ma al di là dei veri e propri attacchi contro infrastrutture critiche, istituzioni o aziende, il campito della polizia postale è stato ance quello di prevenire i reati e contrastare la diffusione di idee che conducono al terrorismo e alla radicalizzazione, tenendo sotto controllo 17mila siti web e rimuovendo una serie di contenuti. L’intervento diretto delle forze dell’ordine, in ogni caso, arriva come extrema ratio in un percorso che già oggi vede ad esempio, nel campo del terrorismo di matrice islamica, vede i gestori dei siti rimuovere direttamente i contenuti illeciti.

Quanto alla pedopornografia online, le operazioni della polizia postale hanno portato all’arresto di 55 persone e a 595 denunce, a seguito del monitoraggio di 28.560 siti internet, di cui poco più di 2mila sono finiti nella “black list”. Per tentativi di adescamento di minori online la polizia postale ha trattato 437 casi, che hanno portato a 158 denunce e 19 arresti.

In netta crescita rispetto all’anno precedente anche i reati informatici contro la persona, dalla diffamazione al cyberstalking, fino alla violazione delle norme sul trattamento dei dati personali, u campo in cui la Polizia postale ha portato a termine 917 denunce e otto arresti.

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Antonello Salerno
Antonello Salerno

Professionista dal 2000, dopo la laurea in Filologia italiana e il biennio 1998-2000 all'Ifg di Urbino. Ho iniziato a Italia Radio (gruppo Espresso-La Repubblica). Poi a ilNuovo.it, tra i primi quotidiani online nati in Italia, e a seguire da caposervizio in un'agenzia di stampa romana. Dopo 10 anni da ufficio stampa istituzionale sono tornato a scrivere, su CorCom, nel 2013. Mi muovo su tutti i campi dell'economia digitale, con un occhio di riguardo per cybersecurity, copyright-pirateria online e industria 4.0.

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