CYBERSECURITY

Attacco ransomware all’ospedale San Giovanni di Roma: danni all’operatività

Dopo la Regione Lazio nel mirino degli hacker finisce uno dei più grandi complessi sanitari di Roma. In campo i tecnici e la Polizia postale. “Stiamo lavorando alacremente per ripristinare tutte le funzioni nel più breve tempo possibile”

Pubblicato il 14 Set 2021

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Un attacco informatico ai danni dell’azienda ospedaliera San Giovanni Addolorata, tra le più grandi di Roma, è stato sferrato domenica 12 settembre. Secondo quanto si apprende l’intrusione di un virus avrebbe creato danni all’attività della struttura. Per contrastare l’iniziativa, che arriva a poche settimane da quella che a luglio aveva colpito la Regione Lazio, si sono messi al lavoro i tecnici dell’azienda ospedaliera coadiuvati dalla Polizia postale.

“Sono in corso accertamenti tecnici al San Giovanni Addolorata a seguito di un attacco informatico di tipo ransomware. I tecnici della sicurezza informatica sono a lavoro, è subito intervenuta la polizia postale e sono state fatte le dovute segnalazioni a tutte le autorità nazionali competenti”, ha confermato con una nota l’ospedale romano. “Sono proseguite le attività di ricovero, ambulatoriali, assistenza e emergenza del pronto soccorso. Le prestazioni di emodinamica, radiologia interventistica e l`attività operatoria si sono svolte regolarmente. Stiamo lavorando alacremente per ripristinare tutte le funzioni nel più breve tempo possibile, garantendo la continuità dell`assistenza ospedaliera”.

Regione Lazio: nessuna interruzione dei servizi di emergenza dopo l’attacco di luglio

Nel frattempo, la Regione Lazio ha fatto il punto sui danni inflitti dall’attacco verificatosi la scorsa estate, precisando anche le contromisure attivate. Dopo l’incidente sono stati messi in campo diversi interventi, e “considerando che il sistema è stato bucato a causa di un errore umano, abbiamo aumentato i punti di osservazione e analisi delle attività di rete esterne (traffico da e per internet) e all’interno (traffico fra sistemi) del datacenter e incrementato il livello di sicurezza degli accessi ai servizi per il personale in smart working e comunque per i servizi esposti all’esterno. Tutte le attività svolte e programmate erano già previste in larghissima parte dai nostri piani operativi. Le stiamo in parte anticipando”.

Secondo quanto dichiarato dalla Regione, i sistemi informatici relativi ai servizi di emergenza non hanno mai subito interruzioni. A partire dal 5 agosto scorso, inoltre, sono stati riattivati tutti i sistemi e servizi ritenuti prioritari per l’accesso ai servizi regionali sanitari e non: fascicolo sanitario online; sistema di prenotazione vaccini e del call center dedicato; anagrafe vaccinale regionale; sistema per accesso identità – Identity Access Management (Spid Cie, Ts-Cns); sistema di prenotazione Drive In per i tamponi; sistemi Cup regionale per la gestione della prestazioni specialistiche di tutte le Asl e del call center 06/9939; sistema di gestione assistiti (Asur); scelta e revoca del medico; servizi di cooperazione applicativa con il software di studio medico; servizi di prescrizione elettronica; portale istituzionale di regione Lazio e SaluteLazio; portale del Turismo Visitlazio e altri.

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