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Cybersecurity, banche sotto attacco. Le pagine fake la fanno da padrone

A quota 107 milioni i tentativi di visitare pagine phishing, un terzo dei quali correlato a servizi finanziari. Anche il settore IT nel mirino degli hacker: il 14% di attacchi rivolto a società tecnologiche

Pubblicato il 14 Ago 2018

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Servizi finanziari sotto attacco. Nel secondo trimestre del 2018 si sono verificati 107 milioni di tentativi di visitare pagine di phishing; di questi, il 35,7% era correlato a servizi finanziari e cercava di colpire gli utenti attraverso pagine fake legate a banche o a pagamenti digitali. Emerge dal report Kaspersky Lab sui bersagli colpiti dalle proprie  tecnologie anti-phishing. Il secondo settore più colpito è stato quello dell’IT, con il 13,83% degli attacchi rivolti alle società tecnologiche, ovvero il 12,28% in più rispetto al trimestre precedente, dice il report “Spam and phishing in Q2 2018“.
Gli attacchi contro i clienti di organizzazioni finanziarie, incluse banche, sistemi di pagamento e transazioni legate all’eCommerce, sono ormai una tendenza di lungo corso nel panorama del cybercrime e riguardano sia il furto di denaro, sia quello dei dati personali, avverta la società. Creando pagine fake di siti bancari, di canali di pagamento o di shopping online, gli attaccanti raccolgono informazioni sensibili da vittime inconsapevoli, come il loro nome, le password, gli indirizzi email, i numeri di telefono, il numero di carta di credito e il codice PIN.
 
Il secondo trimestre del 2018 è stato turbolento, soprattutto per gli utenti dei servizi finanziari, con il 21,1% degli attacchi che hanno riguardato le banche, l’8,17% i negozi online e il 6,43% i sistemi di pagamento; questo tipo di attacchi sono stati oltre un terzo di quelli complessivi. Il Brasile è rimasto il paese con la maggior quota di utenti colpiti dal phishing nel secondo trimestre del 2018 (con il 15,51%). Seguono Cina (al 14,44%), Georgia (al 14,44%), Kirghizistan (al 13,6%) e Russia (al 13,27%).
 
“La continuità degli attacchi rivolti alle organizzazioni finanziarie riflette il fatto che sempre più persone utilizzano il denaro elettronico. Tuttavia, non tutti sono sufficientemente consapevoli dei possibili rischi. Per questo motivo i cybercriminali cercano attivamente di rubare informazioni sensibili attraverso il phishing”, dice Morten Lehn, General Manager Italy di Kaspersky Lab.
 
Sul fronte spam nel secondo trimestre del 2018, il mese di maggio è stato quello con il picco massimo di spam registrato (il 51%). La percentuale media di spam nel traffico email mondiale è stata del 50%, ovvero il 2,16% in meno rispetto alla media registrata nell’ultimo trimestre del 2017. La Cina è diventata la principale fonte di spam, superando Stati Uniti e Germania. Il Paese più colpito da campagne di email dannose è stato, ancora una volta, la Germania. La Russia è arrivata al secondo posto, seguita da Regno Unito, Brasile e Italia.
 
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