IL TAGLIO DEL NASTRO

Cisco battezza il Co-Innovation Center. Pisano: “Italia deve investire di più in cybersecurity”

La struttura, che ha sede all’interno del Museo Leonardo Da Vinci a Milano, offre a imprese, startup e fornitori di soluzioni tecnologiche spazi e strumenti per sostenere l’innovazione sul fronte della data protection. Al via anche iniziative di formazione e sensibilizzazione

Pubblicato il 24 Gen 2020

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Un’iniziativa per la quale si potrebbe spendere l’espressione glocal, spesso usata in modo improprio nel mondo delle multinazionali tecnologiche e non solo. Ha infatti inaugurato a Milano il nuovo Co-Innovation Center di Cisco, tredicesimo a livello internazionale e primo in Europa dedicato alla Cyber security. La struttura ha sede in un luogo simbolico della città: il Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci, che supporterà Cisco attraverso una partnership della durata di tre anni, “rinnovabile se il progetto si rivelerà un successo”, ha detto l’amministratore delegato Agostino Santoni durante la conferenza stampa di inaugurazione di stamani, a cui ha partecipato anche il Ceo Chuck Robbins. Presente anche la ministra dell’Innnovazione Paola Pisano: “Un Paese che vuole crescere digitalmente e non pensa alla sicurezza cibernetica è un paese che mette a repentaglio la sua economica, ma soprattutto la sua libertà. Finché non investiremo di più in cybersecurity non saremo liberi”, ha rilanciato Pisano, spiegando che “prima di tutto bisogna aumentare la consapevolezza delle aziende e collaborare tra i diversi stakeholder e fare sistema tra le imprese, e tra aziende, pubblica amministrazione e istituti di ricerca”.

Il ruolo della nuova struttura nell’ecosistema Cisco

Il centro sarà un hub per mettere in contatto tra loro il mondo accademico, il settore tecnologico, il versante imprenditoriale e la spinta innovatrice delle startup, e al tempo stesso un ricettacolo del know how che Cisco sviluppa in tutto il mondo sul fronte della sicurezza informatica. “A partire dai database della piattaforma Talos, con la quale monitoriamo ogni giorno circa 20 miliardi di attacchi a livello globale”, ha precisato Enrico Mercadante, Lead for Specialists Team Southern Europe and Innovation. “Vogliamo confrontare i dati in nostro possesso calando le analisi sul contesto delle imprese italiane per comprenderne i rischi specifici e le strategie utili a proteggerle, per poi passare allo studio di soluzioni di difesa per le infrastrutture critiche del paese. Il Co-Innovation center è pensato per permettere a tutti gli attori dell’innovazione di lavorare in un ambiente inclusivo, con un paradigma aperto. Coinvolgeremo oltre alla grande impresa, le cui esigenze hanno bisogno di risposte in grado di trasformarsi rapidamente in soluzioni di mercato, anche la Pmi: in una catena di valore sempre più digitalmente integrata, non possiamo infatti permetterci di lasciare scoperte le aziende meno strutturate, perché in una filiera complessa il pezzo più debole diventa il punto di attacco dell’intero ecosistema”.

D’altra parte, le attività del centro si inseriscono nel programma nazionale Digitaliani, a cui la corporation ha dedicato a partire dal 2016 un budget di 100 milioni di dollari (a cui attinge anche questo progetto specifico) e contribuirà a sostenere le iniziative Safer Milan, gestita insieme al Comune per il monitoraggio idrogeologico del territorio, e Safe Web, in partnership con Tim, per aiutare le Pmi a contrastare gli attacchi informatici non noti. Il Co-Innovation Center verrà inoltre sfruttato per erogare corsi di formazione, lanciare campagne di sensibilizzazione alla cyber security e fungere da punto d’appoggio per il master in Cyber risk che Cisco ha contribuito a creare con gli atenei milanesi Bocconi e Politecnico. Il Museo Leonardo Da Vinci diventerà una delle Cisco Networking Academy, dove saranno offerti corsi dedicati sia ai giovani che a coloro che già lavorano e desiderano riqualificarsi con le competenze del futuro. Cisco donerà attrezzature tecnologiche e, inoltre, inserirà il Museo nel suo progetto di responsabilità sociale “A Scuola di Internet”, attraverso il quale i dipendenti Cisco organizzano su base volontaria incontri rivolti a bambini e ragazzi dedicati all’uso sicuro e consapevole del web.

“IoT e 5G cambieranno i paradigmi dell’economia e della società, e imporranno un nuovo modo di creare valore e di proteggerlo”, ha aggiunto Mercadante. “La logica del co-sviluppo adottata nella nuova struttura è coerente con l’impostazione della nostra rete globale. Siamo parte di un network che comprende altri 12 Co-Innovation Center (quello milanese è il quarto in Europa, dopo le aperture di Berlino, Parigi Londra, ndr), ognuno focalizzato su un ambito specifico”. Sarà dunque la collaborazione tra i poli a comporre il mosaico delle soluzioni – incluse quelle di data protection – destinate a caratterizzare l’era digitale. “Oggi il concetto di trust è prioritario rispetto al tema della tecnologia”, ha infine commentato Anthony Grieco, direttore del Trust Strategy Office di Cisco. “L’innovazione, se non si considera l’aspetto della sicurezza rischia di essere fine a se stessa”.

E l’Italia, come ha ricordato la ministra dell’Innovazione, Paola Pisano, durante la cerimonia di inaugurazione del centro, spende ancora troppo poco in questo senso.

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