IL BANDO

Cybersecurity, l’Agenzia nazionale a caccia di 50 esperti Ict

Le posizioni aperte vanno dai professionisti della certificazione e ispezione ai tecnici hardware e di telecomunicazioni passando per i profili dedicati alle attività di crittografia. Baldoni in audizione al Copasir per riferire sulle linee di intervento per fronteggiare la crisi ucraina

Pubblicato il 10 Mar 2022

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L’Agenzia per la cybersicurezza nazionale (Acn) ha lanciato una prima selezione pubblica finalizzata all’assunzione, a tempo indeterminato, di 50 laureati con esperienze e conoscenze in sei distinti settori dell’Ict.

Le posizioni aperte e i requisiti per candidarsi

Più nello specifico, le posizioni aperte riguardano 15 esperti in Certificazione e ispezione, quattro esperti in Programmi industriali, tecnologici e di ricerca, dieci esperti in qualità di tecnici hardware e tecnici di telecomunicazioni, tre tecnici crittografi, 15 tecnici software e tre esperti Cybersecurity.

“Entrare a far parte dell’Acn significa mettere il proprio talento e le proprie competenze al servizio dell’interesse generale partecipando a una missione che è vitale per il mantenimento della prosperità economica e della sicurezza del Paese all’interno del processo di trasformazione digitale”, spiega l’Agenzia in una nota.

I candidati devono possedere una laurea Magistrale/Specialistica, con voto minimo 105/110 in: ingegneria delle telecomunicazioni; ingegneria elettronica; ingegneria informatica; ingegneria dell’automazione; informatica; sicurezza informatica; matematica; fisica; ingegneria gestionale. Per tutti i profili (tranne per quello di esperto Cybersecurity) è richiesta inoltre un’esperienza lavorativa di almeno due anni. Il bando per la prima selezione, dove si precisa che i vincitori del concorso lavoreranno a Roma, scade il 25 marzo.

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La linea di condotta dell’Agenzia in risposta alla crisi ucraina

Le nuove risorse si inseriranno una serie di iniziative volte a potenziare il lavoro dell’agenzia, attualmente sotto pressione per la crisi ucraina. Ieri il direttore dell’ente, Roberto Baldoni, nel corso di un’audizione al Copasir, ha illustrato, con riferimento al conflitto in corso, “le attività condotte attraverso due diversi livelli di intervento, il Nucleo per la cyber sicurezza e lo Csirt (il team di risposta in caso di incidenti) evidenziando la scansione temporale delle azioni intraprese e la loro efficacia”. A farlo sapere è stato il presidente del Copasir Adolfo Urso. “Si è poi trattato il tema dei potenziali fattori di rischio correlati con il conflitto in corso e le possibili contromisure che i soggetti pubblici e privati, in particolare modo quelli compresi nel Perimetro di sicurezza nazionale cibernetica, possono adottare per mitigarne i possibili effetti. A tal proposito si è anche tracciata una comparazione con le iniziative poste in essere dagli altri paesi dell’Unione Europea”.

Urso ha riferito che “si è esaminato anche l’impiego nel panorama tecnologico del nostro Paese di prodotti, prevalentemente software, realizzati da aziende russe e gli eventuali elementi di criticità. Il Comitato ha avuto modo di approfondire quali, tra i progetti già pianificati dall’Acn, hanno registrato una accelerazione proprio in ragione delle mutate condizioni determinate dal conflitto tra Russia e Ucraina. Si è, infine delineato un quadro aggiornato dello stato di attivazione delle diverse funzioni dell’Agenzia e delle possibili modalità per una accelerazione di questo processo, proprio in considerazione della delicatezza ancora maggiore assunta dalla protezione e resilienza del Paese nello spazio cibernetico. Il Comitato ha, quindi, acquisito altri significativi elementi di valutazione su eventuali modifiche legislative che possano migliorare la resilienza del Paese e in generale il contrasto ad ogni tipologia di attacco cybernetico”.

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