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Cybersecurity per le Infrastrutture critiche: spesa IT in crescita del 3,3% l’anno

Secondo stime di MarketsandMarkets, il mercato globale passerà dai 133,3 miliardi di dollari del 2021 a 157,1 miliardi entro il 2026. La disponibilità di tecnologie di nuova generazione e di banda larga wireless faranno lievitare il business dei fornitori. Ospedali, stadi, centri commerciali e sedi aziendali fra le strutture coinvolte nella partita

Pubblicato il 15 Mar 2023

critical infrastructure protection market

Il mercato globale della protezione delle infrastrutture critiche (Critical infrastructure protection, Cip) varrà 157,1 miliardi di dollari nel 2026, contro i 133,3 miliardi del 2021, pari a un tasso di crescita annuale composto (Cagr) del 3,3% dal 2021 al 2026. La stima, contenuta in una ricerca di MarketsandMarkets, sottolinea che il settore è trainato da fattori quali l’aumento degli obblighi normativi imposti dai governi per spingere l’adozione delle soluzioni Cip, la crescita delle violazioni della sicurezza e degli attacchi e la necessità crescente di proteggere le reti Ot (Operational technology).

Al tempo stesso, secondo MarketsandMarkets, l’avanzamento delle tecnologie di prossima generazione per la connettività, come il 5G, e la disponibilità della banda larga wireless nelle zone rurali offre opportunità redditizie per i fornitori del mercato della protezione delle infrastrutture critiche.

I grandi provider sono concentrati negli Usa

Il report ha analizzato il mercato in base alle componenti, le soluzioni (sicurezza fisica e security, ovvero sistemi di video sorveglianza, screening e scanning, e cybersecurity, ovvero cifratura, threat intelligence, controllo degli accessi e firewall), segmenti verticali e regioni geografiche, per tracciare le previsioni su scala globale e fino al 2026.

Tra i player principali vengono citati – tra gli altri – Bae Systems (Uk), Lockheed Martin (Usa), General Dynamics (Usa), Northrop Grumman (Usa), Honeywell (Usa), Airbus (France), Raytheon (Usa), Thales (Francia), Hexagon (Svezia), Johnson Controls (Usa), Huawei (Cina), Optasense (Uk), Teltronic (Spagna), Motorola Solutions (Usa), Axis Communications (Svezia), Waterfall security solutions (Israele), Rolta (India), Scadafence (Israele), Tyco International (Irlanda).

Opportunità e ostacoli

Cloud e Internet of things (IoT) svolgono un ruolo significativo nell’accelerare la domanda di soluzioni per proteggere le infrastrutture critiche. Negli Usa uno studio del Department of homeland security afferma che l’86% delle aziende che possiede e gestisce infrastrutture critiche in industrie ad alto tasso di tecnologia – come It, Tlc e energia – implementa soluzioni cloud.

Il primo ostacolo alla crescita del mercato è il costo: la protezione delle infrastrutture critiche richiede investimenti ingenti, specialmente per le Pmi. In particolare, l’implementazione richiede Cpu veloci e strumenti per il data processing, che fanno salire i costi dell’infrastruttura stessa. Acquisto delle licenze, requisiti hardware, help desk e manutenzione sono altre voci di spesa da considerare.

Inoltre, occorre prevedere la sicurezza della rete su cui poggia la protezione delle infrastrutture critiche e che include soluzioni come gestione delle identità e degli accessi, mitigazione degli attacchi Ddos, sistemi di rilevamento delle intrusioni, encryption e gestione della compliance.

Un’altra difficoltà è rappresentata dalla carenza di professionisti della sicurezza della Ot e della cybersecurity.

La sicurezza fisica è il primo mercato

La sicurezza fisica e la security rappresentano il primo mercato per valore e includono la protezione degli asset fisici, come hardware, programmi, edifici e dati personali, dalle minacce fisiche. Da questo punto di vista, il terrorismo e le catastrofi naturali rimangono le maggiori sfide per il Cip, secondo il report.

Nella maggior parte dei casi sistemi di sicurezza sicuri e robusti, come sistemi di videosorveglianza di alta qualità e sistemi di sicurezza perimetrale, vengono integrati nelle sedi fisiche per monitorare le attività in corso all’interno e intorno ai locali. Le nuove tecnologie di video analytics e altre soluzioni come le termocamere e l’autenticazione biometrica stanno migliorando nettamente i risultati delle attività di videosorveglianza. Alcuni sistemi utilizzano anche le microonde e le onde radio per creare perimetri in grado di avvisare i team di sicurezza delle minacce. I dispositivi di videosorveglianza supportati da software di video analytics aiutano anche a monitorare le persone nelle aree pubbliche e nelle aziende.

Il report osserva una crescente adozione della videosorveglianza supportata dalla tecnologia di riconoscimento facciale in varie aree di applicazione, tra cui controllo delle frontiere, forze dell’ordine, governo e servizi pubblici.

Il segmento della sicurezza fisica include sistemi di controllo dell’identità e degli accessi fisici, sistemi di intrusione perimetrale (Radar e sensori), sistemi di videosorveglianza, screening e scansione e altri (sistemi di gestione delle strutture, risposta alle emergenze e gestione dei disastri).

Crescono le applicazioni commerciali

Le applicazioni per il settore commerciale sono quelle che crescono di più. Si tratta della messa in sicurezza di aree sensibili come ospedali, stadi, teatri, auditorium, centri commerciali, uffici e luoghi sacri. Questi siti sono spesso affollati e le telecamere a circuito chiuso e il controllo degli ingressi e dei passaggi possono non essere sufficienti a garantire una sicurezza adeguata. Una protezione efficace si ottiene implementando la tecnologia giusta e fornendo le migliori informazioni possibili ai responsabili delle decisioni, sostiene il report.

Tra gli altri verticali analizzati ci sono le applicazioni per la difesa, per le telecomunicazioni, l’industria finanziaria, la manifattura, l’energia e i trasporti.

Il Nord America guida

Il Nord America è la regione più avanzata  in termini di adozione di infrastrutture di sicurezza e sviluppo tecnologico, con gli Stati Uniti che fanno da guida. La presenza dei maggiori provider, la necessità di mettere in sicurezza le reti Ot sempre più bersaglio di attacchi e la disponibilità a investire trainano il business nella regione.

Il sistema di protezione si basa su forti partnership sia all’interno della regione, per esempio tra Usa e Canada, sia tra settore pubblico e settore privato, a livello nazionale e regionale. Negli Stati Uniti, secondo il Department of homeland security, l’85% delle infrastrutture critiche come petrolio e gas, banche e finanza, trasporti, servizi pubblici, reti elettriche e difesa è di proprietà del settore privato e il resto è regolamentato dal settore pubblico. In questo scenario il National infrastructure protection plan (Nipp) consente ai governi statali, regionali, federali, locali e internazionali di lavorare all’interno e con i loro partner privati ​​per una comunità in rete per mantenere un’efficace gestione del rischio e la sicurezza dell’infrastruttura critica della regione.

A livello di norme e programmi per l’Europa vengono citati lo European programme for critical infrastructure protection (Epcip) e il Critical infrastructure warning information network (Ciwin) della Commissione europea.

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