L'INTERVENTO
Cybersecurity, Piantedosi: “In Italia +115% di attacchi, ma niente allarmi”
Il ministro dell’Interno sottolinea che fra i punti di eccellenza nazionali c’è la protezione delle infrastrutture critiche: “Il nostro Paese è sotto attacco né più né meno degli altri, ha asset importanti e deve proteggersi”
Pubblicato il 13 Dic 2022

Cybersicurezza: Italia sempre più nel mirino, ma al momento non c’è allarme. E’ la fotografia scattata dal ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, in occasione della presentazione all’università degli Studi di Salerno della Fondazione Serics (Security and rights in the cyberspace).
“Gli attacchi informatici quantificati dalle strutture specialistiche del nostro paese segnalano che c’è un incremento annuale del 115% – ha spiegato Piantedosi -, gran parte di questo incremento percentuale è proporzionato alla diffusione dell’utilizzo del digitale in tutti i sistemi interistituzionali, informativi, amministrativi. L’Italia credo sia sotto attacco né più né meno come tanti altri Paesi”.
Second il Ministro, “l’Italia ha dei punti di eccellenza”, ad esempio nella “protezione delle infrastrutture critiche – ha spiegato Piantedosi -, che è una delle eccellenze tradizionali che sono all’interno del ministero dell’Interno, proprio per la protezione di alcun asset importanti e fondamentali come il settore energetico. Non direi che l’Italia possa avere qualche motivo in più di preconcetto per poter essere sotto attacco, ma ha degli asset importanti e quindi deve proteggersi“.
Anche la cybersecurity “viene declinata dalle forze di polizia – ha poi aggiunto Piantedosi -. Ho avuto modo di rappresentare come, già da qualche anno, la polizia di Stato nella fattispecie, ma anche le altre forze di polizia attraverso una specifica organizzazione interna, partecipa a questa particolare sfida sulla sicurezza che viaggia sulle reti e del digitale”.
“Ci stiamo riorganizzando – ha concluso – anche da questo punto di vista. E’ stato detto, in questo importante convegno, quanto siano importanti gli appuntamenti che ci attendono. Per cui anche iniziative come queste sono importanti perché anche istituzioni come quella della polizia delle comunicazioni si nutre con rapporti di collaborazione con le migliori università del Paese. Quindi è una giornata importante”.
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