L’OPERAZIONE

Cybersecurity, scatta la mega esercitazione Nato “Locked Shields”

A coordinare le prove negli scenari di attacco è il centro di eccellenza dell’alleanza atlantica per la difesa cibernetica, con sede e Tallin, in Estonia. Coinvolti oltre 2mila operatori di 32 Paesi. Il progetto sarebbe stato esteso anche all’Ucraina

Pubblicato il 19 Apr 2022

Cybersecurity PenTest

Una mega esercitazione per testare l’efficienza delle difese cibernetiche dei Paesi che aderiscono alla Nato: è l’esercitazione “Locked Shields”, coordinata dal centro di eccellenza Nato per la difesa cibernetica di Tallin, in Estonia, a cui prenderanno parte circa 2mila persone da 32 Paesi, compresa l’Ucraina, almeno stando a quanto riportato dalla stampa internazionale. I test, che iniziano oggi, si protrarranno fino a venerdì 22 aprile, per quella che da più parti è stata definita come la più grande e complessa esercitazione nel campo della sicurezza informatica che sia mai stata finora realizzata.

Proprio nelle ore in cui è partita l’esercitazione è arrivato anche l’allarme lanciato dal Fondo monetario internazionale nel Global Financial Stability Report, in cui si sottolinea che i cyber attacchi rappresentano una minaccia globale che potrebbero comportare “perdite economiche significative” e persistenti per diversi Paesi.

L’obiettivo di Locked Shields, che si svolge con cadenza annuale, è di monitorare e rafforzare periodicamente le competenze e le capacità degli esperti di cybersecurity nella difesa dei sistemi nazionali e delle infrastrutture critiche, per fare in modo che tutti abbiano il know-how per affrontare eventuali attacchi in tempo reale.

In pratica, l’esercitazione consisterà nell’aiutare un paese membro che nella simulazione è vittima di un attacco informatico su larga scala: uno scenario che diventa quest’anno di più stretta attualità visto il conflitto in corso in Ucraina, caratterizzato tra l’altro da un’attività particolarmente intensa dei criminali informatici, in cui gli hacker sostenuti di Mosca sono stati accusati di aver messo sotto attacco diverse agenzie governative, e di aver tentato di compromettere la rete elettrica del Paese.

Secondo quanto emerso in queste prime settimane di conflitto seguite all’invasione russa dell’Ucraina, stando alle denunce del governo di Kiev anche diverse aziende del Paese sono state attaccate dagli hacker russi. Dal canto suo l’Ucraina ha risposto a sua volta con attacchi informatici rivolti alla Russia, organizzando e coordinando l’attività di un gruppo di hacker che si sono messi a disposizione del governo.

Ma al di là dello scenario interessato in questo momento dal conflitto tra Russia e Ucraina, gli attacchi informatici stanno riguardando in maniera crescente anche i Paesi confinanti: è il caso della Finlandia, che ha reso noto il fatto che i siti del governo siano stati presi di mira dei criminali informatici nelle ultime settimane. Che l’attenzione sia sempre più alta in ambito Nato lo testimonia anche il fatto che la stessa Casa Bianca abbia lanciato l’allarme, con il presidente Usa Joe Biden che ha avvertito di come in risposta alle sanzioni la Russia potrebbe lanciare una serie di ritorsioni utilizzando attacchi hacker.

A “Locked Shields” 2022 è segnalata la presenza di dieci istituzioni finanziarie, comprese Mastercard e Banco Santander.

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