IL VERTICE

G20, fari puntati sulla cybersecurity

All’ordine del giorno il tema della sicurezza informatica per arginare le minacce crescenti. “Serve un accordo globale sul modello Nato” dice Dennis Snower, consulente economico della Merkel. E sulle nuove tecnologie: “Più cooperazione che competizione per una crescita sostenibile”

Pubblicato il 07 Lug 2017

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Cybersecurity e digitalizzazione. Saranno anche questi due temi a tenere banco al G20 che si apre oggi ad Amburgo. A dirlo Dennis Snower, economista e consulente stretto della cancelliera tedesca Angela Merkel, in un’intervista al Corriere della Sera.

“Se facciamo una mappa dei cyber-attacchi di questi anni – dice Snower – ci rendiamo conto che il sistema finanziario potrebbe essere messo a terra in molti Paesi. Così le centrali elettriche”. Sul tavolo del G20 c’è l’obiettivo – che va nell’elenco dei frutti difficili da cogliere – di un accordo globale che ponga il problema sullo stesso piano del controllo della proliferazione nucleare.

Ancora di più. “Serve un accordo sul tipo dell’articolo 5 della Nato nel quale si dica che un attacco cibernetico a certe strutture di un Paese è un attacco a tutti i Paesi che hanno firmato il patto” spiega Snower. Chi volesse rimanere fuori dal club lo farebbe a suo rischio, sarebbe più vulnerabile degli altri.

Sul fronte digitalizzazione oltre alla creazione di reti di salvaguardia da attacchi, il G20 discuterà “della necessità di cooperare tra Paesi più che di competere in questo campo, in quanto le catene globali di produzione di fatto lo impongono; su questo abbiamo avanzato numerose proposte di organismi da creare per facilitare la cooperazione”, conclude l’economista.

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