IL CASO

Software, Kaspersky fa la “guerra” agli Usa

Appello contro la Binding Operational Directive che vieta l’uso dei prodotti della società nelle agenzie governative. “Un danno per la nostra reputazione e per le vendite negli Stati Uniti”

Pubblicato il 19 Dic 2017

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Kaspersky Lab ha presentato ricorso negli Usa contro la Binding Operational Directive che vieta l’uso dei prodotti e delle soluzioni della società da parte delle agenzie governative degli Stati Uniti. Per la società la decisione del Dipartimento di Sicurezza Nazionale (Dhs) è incostituzionale e basata su fonti pubbliche soggettive e non tecniche, come resoconti fatti dai media, dichiarazioni e rumor non avvalorati e spesso anonime.

“La volontà dell’azienda di collaborare con il Dhs è stata ben documentata – ricorda una nota dell’azienda – A metà luglio, Kaspersky Lab si è rivolta direttamente al Dhs, offrendosi di fornire qualsiasi informazione o supporto che riguardasse l’azienda, le sue operazioni o i suoi prodotti, ribadendo il proprio impegno costante alla trasparenza, allo sviluppo affidabile delle proprie tecnologie e servizi e alla cooperazione con i governi e l’industria della sicurezza IT di tutto il mondo per contrastare le minacce informatiche. A metà agosto, il Dhs ha confermato di aver ricevuto la lettera da parte dell’azienda e di aver apprezzato l’offerta di fornire informazioni e ha manifestato interesse per future comunicazioni con Kaspersky Lab in merito alla questione. Tuttavia, la successiva comunicazione ricevuta da Kaspersky Lab da parte del Dhs è stata la notifica dell’emissione della Binding Operational Directive 17-01, in data 13 settembre 2017”.

Di conseguenza, le azioni del dipartimento avrebbero causato un danno indebito sia alla reputazione dell’azienda nel settore della sicurezza IT che alle vendite negli Stati Uniti.

“Poiché a Kaspersky Lab non è stata fornita la dovuta opportunità di rispondere alle accuse e non sono state fornite prove tecniche per convalidare le azioni del Dhs è nell’interesse dell’azienda difendersi da queste accuse. Indipendentemente dalla decisione del Dhs, continueremo a fare ciò che conta davvero: rendere il mondo più sicuro dal crimine informatico”, spiega Eugene Kaspersky, ceo di Kaspersky Lab.

Il 23 ottobre Kaspersky Lab ha lanciato la Global Transparency Initiative. Questa iniziativa includerà una revisione indipendente del codice sorgente dell’azienda, degli aggiornamenti del software e delle regole di rilevamento delle minacce; una revisione indipendente dei processi interni per verificare l’integrità delle soluzioni e dei processi dell’azienda; l’apertura di tre centri di trasparenza entro il 2020, in Asia, Europa e Stati Uniti; l’aumento della ricompensa fino a 100 mila dollari per la scoperta di vulnerabilità nei prodotti Kaspersky Lab.

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