IL CASO

Whatsapp, Facebook chiede un risarcimento agli israeliani

L’appello al giudice della Corte distrettuale di San Francisco per intervenire sull’azienda Nso, protagonista in passato di un’intrusione nella piattaforma di messaggistica nonché a una serie di servizi sul social network

Pubblicato il 30 Ott 2019

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Facebook ha chiesto al giudice della corte distrettuale di San Francisco di impedire Nso, azienda israeliana di cybersicurezza, di accedere o tentare di accedere a Whatsapp e alla piattaforme e servizi di Facebook, oltre a una richiesta di risarcimento danni per una cifra non rivelata, dopo che ha scoperto che l’azienda in questione alcuni mesi fa ha violato Whatsapp per spiare giornalisti, diplomatici, attivisti dei diritti umani, alti funzionari del governo e altre tipologie di utenti di rilievo.

A maggio Nso aveva fatto notizia in tutto il mondo rivelando di aver hackerato i telefoni cellulari di numerosi utenti di rilievo. A suo tempo i tecnici di Whatsapp avevano dichiarato che l’attacco, causato da una debolezza nel codice dell’app per le chat su telefoni cellulari, aveva permesso a Nso di attaccare “un numero limitato di utenti”.

Gli attacchi ai software dei telefoni erano stati ricollegati in precedenza a una serie di abusi e violazioni dei diritti umani nel Medio Oriente e in America Latina, inclusa una serie di scandali di spionaggio a Panama e il tentativo di spiare un impiegato della sede di Londra di Amnesty International.

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