IL CENTRO

Zte battezza a Roma il primo Cybersecurity Lab d’Europa

L’hub nasce con l’obiettivo di aiutare l’industria Ict a difendersi dalle minacce informatiche. Zhong Hong (Chief Security Officer): “Più trasparenza e cooperazione con i i nostri clienti”. Certificazione e consulenza tra i servizi. Il sottosegretario Tofalo: “Governo impegnato a garantire standard di sicurezza”

Pubblicato il 21 Mag 2019

F. Me

ZTE Marzano - Zhong - Tofalo - Kun

A Roma apre i battenti il centro Zte per la cybersecurityche nasce con l’obiettivo di aiutare l’industria Ict a difendersi dalle minacce alla sicurezza informatica. Quello romano è il primo laboratorio di cybersecurity di Zte, che sarà tra i protagonisti di Telco per l’Italia, l’evento annuale CorCom-Digital360.

“Sicurezza nel Dna, fiducia attraverso la trasparenza”: questo il claim con cui Zte ha battezzato il centro che si impegna a fornire ai clienti prodotti e servizi di sicurezza end-to-end integrando analisi e controlli di sicurezza in ogni aspetto del ciclo di vita del prodotto.

Il laboratorio di cybersecurity mira a fornire ai clienti globali, ai regolatori e ad altre parti interessate servizi di valutazione della sicurezza e audit, come la revisione del codice sorgente sui prodotti Zte, tra cui 4G e 5G, audit della progettazione della sicurezza, revisione dei documenti procedurali, test della scatola nera e test di penetrazione.

L’hub, inoltre, è una piattaforma di cooperazione e di ricerca che consentirà al settore Ict globale di condurre approfondite ricerche e analisi nel campo della sicurezza. “Il laboratorio di sicurezza è una piattaforma aperta e cooperativa per il settore – ha spiegato Zhong Hong, Chief Security Officer di Zte – Zte prevede di raggiungere gradualmente gli obiettivi di sicurezza informatica attraverso tre fasi: in primo luogo, soddisfare i requisiti delle leggi sulla cybersecurity, regolamenti e standard di settore, nonché sistemi di certificazione; in secondo luogo, condurre un dialogo aperto per migliorare la trasparenza e instaurare una cooperazione con i clienti e le agenzie di regolamentazione; e terzo, sostenendo il meccanismo di cooperazione aperta per contribuire alla standardizzazione della cybersicurezza”.

L’azienda collaborerà poi con le organizzazioni di sicurezza di livello mondiale per condurre congiuntamente la valutazione della sicurezza, la certificazione, la formazione e la consulenza.

Di fronte alle sfide della cybersecurity nell’era del 5G Zte continuerà ad aderire alla visione di “abilitare connettività e fiducia ovunque e portare capacità di sicurezza informatica affidabili in tutto il mondo”, fanno sapere dall’azienda.

Alla cerimonia di apertura hanno partecipato Angelo Tofalo (sottosegretario della Difesa), Flavia Marzano (assessore al comune di Roma), Zhong Hong (Chief Security Officer di Zte) e Li Bin (ministro consigliere dell’Ambasciata cinese).

“Stiamo lavorando a interventi normativi per creare e rafforzare il perimetro di sicurezza nazionale, ampliare la Golden Power rendendola applicabile anche sulla tecnologia 5G, costituire i centri di certificazione e valutazione di hardware e software e allo stesso tempo aprendo nuove collaborazioni all’insegna della trasparenza”. Lo scrive su Facebook il sottosegretario alla Difesa Angelo Tofalo (M5S).

“Da rappresentante del Governo mi faccio portavoce della grande sensibilità che stiamo dedicando al tema della sicurezza cibernetica e quindi della sicurezza nazionale – sottolinea Tofalo – E’ doveroso e ancor di più strategico per l’Italia collaborare e condividere questa sfida con i principali stakeholders e affrontare sempre meglio le minacce del futuro”.

Tofalo evidenzia gli “importanti investimenti di Zte in Italia”, e definisce “una grande opportunità”, il fatto che l’azienda cinese “abbia scelto l’Italia come primo Paese europeo in cui aprire un cyber security lab”.

@RIPRODUZIONE RISERVATA

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