IL PROGETTO

6G, il Giappone mette sul piatto 450 milioni di dollari per R&D

Via alla creazione di un fondo dedicato in capo all’Istituto nazionale per le tecnologie di informazione e comunicazione. Servirà a sostenere attività di ricerca e sviluppo in vista dell’adozione del nuovo standard mobile nel 2030

Pubblicato il 03 Nov 2022

6G

Il governo del Giappone istituirà un fondo per sostenere la ricerca e lo sviluppo delle reti di comunicazioni di nuova generazione 6G. (CHE COS’E’ il 6g, clicca qui).

L’investimento e la gestione del progetto

Per questo proposito è stato infatti annunciato dal ministero degli Affari interni e delle comunicazioni uno stanziamento di 66,2 miliardi di yen (circa 450 milioni di dollari), che verranno inclusi nel secondo bilancio suppletivo per l’anno fiscale 2023. La gestione del fondo verrà affidata all’Istituto nazionale per le tecnologie di informazione e comunicazione, e supporterà progetti di ricerca e sviluppo nell’arco di diversi anni. La tecnologia 6G promette comunicazioni a velocità sino a sei volte superiori all’attuale standard 5G, e dovrebbe anche ridurre i consumi di energia elettrica, contribuendo agli obiettivi di decarbonizzazione. L’adozione è prevista a partire dal 2030.

Tokyo vuole rafforzare la comunicazione ottica, pilastro del 6g

Ad oggi, secondo quanto rileva il ministero delle comunicazioni, la cinese Huawei, la svedese Ericsson e la finlandese Nokia controllano oltre il 70% del mercato globale delle stazioni mobile, mentre le compagnie giapponesi sono competitive sono per quel che riguarda alcuni componenti usate in queste stazioni. Tokyo vanta infatti un know how avanzato per quel che concerne le comunicazioni ottiche, che dovrebbero costituire un pilastro della tecnologia 6g, ed il governo, con questo stanziamento, vuole rafforzare questo vantaggio tecnologico.

L’Ue punta sui progetti Hexa-x e Heza-x II per la leadership 6g

Si muove in questa direzione anche il resto del mondo: l’Unione europea investirà infatti 900 milioni di euro in ricerca e sviluppo dal 2021 al 2027. Con il programma The Smart Networks and Service Joint Undertaking, annunciato a inizio ottobre, l’Ue selezionerà poi i primi 35 progetti di ricerca, innovazione e sperimentazione dedicati allo sviluppo delle nuove tecnologie, e stanzierà 250 milioni nell’ambito di Horizon Europe. Obiettivo è la creazione di “una catena di approvvigionamento europea di prima classe per i sistemi 5G avanzati e la costruzione di capacità tecnologiche europee per il 6G”.

Un passo avanti sul 6G europeo verrà fatto anche sul fronte del progetto Hexa-X. Debutta, infatti, la seconda fase dello stesso, alla cui guida viene confermata Nokia, e con cui si punta all’istituzione di una piattaforma che getterà le basi per la creazione del futuro standard. Ericsson avrà il ruolo di coordinatore tecnico del progetto. Il progetto inizierà il 1 gennaio 2023, per una durata di due anni e mezzo. Con il finanziamento della Commissione Europea nell’ambito del primo bando della Smart Network and Services Joint Undertaking, il progetto Hexa-X e Hexa-X-II mira a posizionare l’Europa come leader nel 6G. Infine, la Germania sta investendo nella propria ricerca circa 700 milioni di euro fino al 2025, ed anche la Cina ha intenzione di muoversi nella stessa direzione.

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