AUTHORITY

Agcom, è accordo sui nomi: domani il voto

Pd e Udc convergono su Maurizio Dècina e Francesco Posteraro. In quota Pdl Antonio Martusciello e Antonio Preto. Ma sarà un voto conteso. Radicali e Idv promettono di disertare l’aula

Pubblicato il 05 Giu 2012

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Agcom, accordo trovato sulla squadra dei futuri consiglieri: domattina il voto di Camera (alle 10) e Senato (alle 9,30). Salvo franchi tiratori dell’ultim’ora saranno Antonio Martusciello (tuttora commissario Agcom) e Antonio Preto (ex Capo del Gabinetto di Antonio Tajani alla vicepresidenza della Commissione Ue) entrambi in quota Pdl, mentre Pd e Udc convergono su Maurizio Dècina (professore di Tlc al Politecnico di Milano) e Francesco Posteraro (vicesegretario generale della Camera). Per la Privacy i candidati scelti dal Pd sono Antonello Soro e Licia Califano, per il Pdl Giovanna Bianchi Clerici.

Più incertezze sul nome del presidente che dev’essere indicato dal presidente del Consiglio: finora dato per certo Angelo Cardani, ex collaboratore di Mario Monti a Bruxelles, si fa strada all’orizzonte però anche il nome di Antonio Catricalà, sottosegretario alla presidenza del Consiglio.

Accordo fatto, ma non indolore. Le proteste piovono sulle procedure utilizzate: si lamenta un metodo opaco totalmente dettato dal manuale Cencelli, che ha ignorato i curriculum inviati e disertato le richieste di discussione nelle commissioni competenti. Ma serpeggia anche un allarme sui risultati dell’accordo che rischia di configurare un’authority sbilanciata sul centrodestra.

L’associazione OpenMedia Coalition chiede di rinviare il voto in corner per consentire “ad ogni parlamentare di procedere all’attento esame comparativo dei numerosissimi curricula pervenuti nonché alle conseguenti audizioni dei candidati presso le Commissioni parlamentari”. Anche dal Pd voci critiche. Il senatore Vincenzo Vita, vicepresidente Pd della commissione Cultura a Palazzo Madama: “Disagio per il metodo seguito per la scelta dei membri dell’Agcom e dell’autorita’ sulla Privacy. Dopo aver avviato giustamente la procedura delle candidature con l’invio dei curricula sarebbe stato doveroso prendersi un po’ di tempo per una discussione di merito sui criteri da seguire per le scelte”.

Mentre Idv e i Radicali, che hanno chiesto in Senato lo slittamento del voto, promettono di disertare il voto. Così come Articolo 21: “Non parteciperò” dice il deputato del gruppo Misto Giuseppe Giulietti.

Lo stesso presidente della Camera Gianfranco Fini fa sapere che è “essenziale una modifica della legge che stabilisca requisiti e modalità delle candidature all’Agcom”. Temi come “la trasparenza delle decisioni relative alla professionalità dei candidati e alla presenza di genere non possano continuare ad essere eluse”.

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