LA SANZIONE

Agcom, multa da 6 milioni a Meta per pubblicità al gioco d’azzardo

La decisione nei confronti di Facebook e Instagram per aver violato l’articolo 9 del “Decreto dignità”. Secondo l’authority la società non si è “limitata ad ospitare, con modalità puramente tecniche, passive ed automatiche, i contenuti caricati dagli utenti”, ma ha offerto “un vero e proprio servizio pubblicitario”. Nel mirino 32 contenuti sponsorizzati

Pubblicato il 22 Dic 2023

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Una multa da 5.850.000 euro a Meta per aver violato il divieto di pubblicità del gioco d’azzardo ai sensi dell’articolo 9 del decreto-legge del 12 luglio 2018, n. 87 il cosiddetto “Decreto Dignità”. A elevare la sanzione nei confronti di Meta Platforms Ireland Limited è l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni con la delibera 331/23/CONS.

Le motivazioni del provvedimento

Il procedimento, avviato a seguito di numerose segnalazioni pervenute all’Autorità – spiega Agcom in una nota – ha accertato la presenza di contenuti di promozione o comunque di pubblicità, anche indiretta, relativa a giochi o scommesse con vincite di denaro, “su 18 profili/account (5 su Instagram e 13 su Facebook), nonché di 32 contenuti ‘sponsorizzati’, ossia diffusi dietro pagamento sui predetti social media, atti a promuovere e/o pubblicizzare attraverso video e immagini attività di gioco e scommesse online con vincite in denaro”.

Meta, come era già successo nei confronti di Google Ireland Ltd. (delibera n. 317/23/CONS) e Twitch Interactive Germany GmbH (delibera n. 316/23/CONS), “è stata ritenuta responsabile, in quanto titolare dei mezzi di diffusione, ossia le piattaforme di condivisione video ‘Facebook’ e ‘Instagram’ – spiega l’authority – per i 32 contenuti ‘sponsorizzati’. In particolare, è emerso come la Società non si sia limitata ad ospitare, con modalità puramente tecniche, passive ed automatiche, i contenuti caricati dagli utenti – argomenta Agcom – ma abbia offerto un vero e proprio servizio pubblicitario; tale circostanza mette la stessa Società in condizione di conoscere l’illiceità del contenuto”.

Riguardo invece ai 18 profili/account esaminati, Meta è stata ritenuta responsabile soltanto per 5 account in quanto, “a seguito della notifica dell’atto di contestazione, che segna il momento in cui la società ha avuto piena consapevolezza dei contenuti illeciti diffusi, ha provveduto a rimuovere solo 11 dei 18 profili/accountsegnalati. La decisione – conclude l’authority – è coerente con quanto previsto dall’articolo 6, comma 1, lett. b) del Dsa, il Regolamento per i servizi digitali“.

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