Agenda digitale, Federmanager al Governo: “Ora passare all’execution”

Guelfo Tagliavini: “Adottare le infrastrutture indispensabili per colmare il gap tecnologico che l’Italia ha accumulato rispetto agli altri Paesi europei. Prioritario centrare gli obiettivi Ue”

Pubblicato il 09 Dic 2014

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“Passare alla fase di piena execution dei piani governativi per l’adozione delle infrastrutture digitali indispensabili per colmare il gap tecnologico che l’Italia ha accumulato rispetto agli altri Paesi europei, puntando a raggiungere almeno l’85% della popolazione con una connettività a banda ultralarga (tra 30 e 100 Mbps)”.

E’ la posizione di Guelfo Tagliavini, coordinatore del Gruppo di lavoro costituito da Federmanager per l’Agenda Digitale, ribadita tra l’altro il 4 dicembre all’incontro convocato oggi dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri per condividere con tutte le parti sociali interessate le linee dei piani nazionali “Banda Ultralarga” e “Crescita Digitale”, pubblicati in consultazione pubblica fino al 20 dicembre.

Cida ha confermato la disponibilità delle componenti manageriali a collaborare con le Istituzioni nei programmi di crescita digitale del Paese – si legge in una nota dell’associazione italiana dirigenti d’azienda – ricordando i contributi già forniti, per il tramite delle sue Federazioni, ad Agid e al Ministero, specie per la diffusione delle competenze digitali e dello smart work, quali fattori di efficienza in grado di produrre economie di scala e liberare risorse per nuovi investimenti infrastrutturali, grazie all’innalzamento dei livelli di produttività delle imprese e della P.A., oltre che della qualità della vita dei cittadini”.

Durante l’incontro a palazzo Chigi il sottosegretario del ministero per lo Sviluppo economico, Antonello Giacomelli, e il direttore generale dell’Agenzia per l’Italia digitale, Alessandra Poggiani, hanno aperto la riunione evidenziando la strategia unitaria con cui gli attori pubblici coinvolti hanno collaborato alla redazione di un piano strutturato e credibile per la diffusione della banda ultralarga e per reperire le necessarie risorse finanziarie, al fine di recuperare i ritardi accumulati dal nostro Paese rispetto agli obiettivi dell’Agenda Digitale Europea. Un contesto in cui, si legge in una nota di Cida, si è raccomandata anche la massima flessibilità nell’accesso ai bandi di gara per la copertura dei servizi a banda ultralarga, con l’obiettivo di sviluppare il mercato aprendolo quanto più possibile agli operatori del settore.

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