SPECIALE REGIONI

Agritech e innovazione digitale: bandi da oltre 40 milioni in Lombardia e Friuli

La Lombardia mette sul piatto 26 milioni per spingere l’agricoltura di precisione e la digitalizzazione dei processi. Il Friuli Venezia-Giulia stanzia 14,4 milioni per incentivare l’adozione di tecnologie di nuova generazione da parte delle imprese manifatturiere e del terziario. In Puglia si insedia l’Osservatorio del digitale

Pubblicato il 10 Gen 2024

industria 4.0

Le Regioni italiane mettono a disposizione delle imprese che innovano nuove risorse grazie al Pnrr e ai fondi Fesr. In Friuli Venezia Giulia è aperto il nuovo bando, riservato alle aziende regionali del comparto manifatturiero e del terziario, per incentivare l’innovazione sia come sviluppo digitale che come organizzazione dei processi produttivi. La dotazione è di 14,4 milioni di euro, grazie al Programma regionale Fesr 2021-2027; le domande si possono presentare dal 10 gennaio al 29 febbraio 2024.

In Lombardia sarà aperto il 22 gennaio, e fino al 29 marzo 2024, il bando che, nell’ambito del Pnrr, metterà a disposizione 26 milioni di euro per l’ammodernamento delle macchine agricole e delle attrezzature delle aziende regionali, con l’obiettivo di diffondere le tecnologie per il settore agricolo.

Intanto in Puglia si è insediato l’Osservatorio regionale dell’Agenda digitale pugliese, un tassello che inserisce nel percorso di partecipazione e condivisione del documento strategico regionale di Agenda digitale della Puglia, #PugliaDigitale2030. L’Osservatorio svolgerà attività di osservazione, raccolta, monitoraggio e analisi di dati relativi al sistema It pugliese e accoglierà le esigenze di modernizzazione delle imprese e delle Pubbliche amministrazioni pugliesi.

FVG: bando per l’innovazione nel manifatturiero e terziario 

Il nuovo bando pubblicato dal Friuli Venezia Giulia, ha affermato l’assessore regionale alle Attività produttive e Turismo, Sergio Emidio Bini, è istituito nell’ambito del Programma regionale Fesr 2021-2027 che prevede incentivi alle imprese per attività di innovazione di processo e dell’organizzazione nell’area della strategia regionale per la specializzazione intelligente 2021-2027 (S4).

Le domande possono essere presentate dal 10 gennaio fino al 29 febbraio 2024; per l’assegnazione del contributo è prevista la procedura di valutazione a sportello. Beneficiari della misura le imprese del settore manifatturiero e del terziario: le proposte possono essere presentate sia in forma autonoma che come progetto congiunto di più imprese.

“Il nuovo bando – ha affermato Bini – si aggiunge ad altre iniziative contributive appena avviate e ad altre che saranno aperte entro il primo semestre, per un controvalore complessivo di oltre 90 milioni di euro”. Tra queste: fino al 29 febbraio sarà aperto il bando (da 11 milioni di euro) per gli incentivi all’insediamento e l’attrazione investimenti nei Consorzi di sviluppo economico locale; fino al 29 marzo sarà operativo il bando (1 milioni di euro) per l’attrazione di investimenti di imprese esterne alla regione; tra marzo e aprile, è previsto un bando (13 milioni) per la realizzazione di investimenti innovativi e tecnologici a favore della trasformazione digitale delle pmi; e da febbraio a marzo – ha ricordato ancora l’assessore – sarà aperto il canale contributivo (3,2 milioni) per il sostegno all’imprenditoria femminile.

Lombardia, il bando per l’agritech grazie al Pnrr

Quanto al bando che, nell’ambito del Pnrr, metterà a disposizione delle aziende della Lombardia 26 milioni di euro per le tecnologie del settore agricolo, “Si tratta – ha detto l’assessore della Regione Lombardia all’Agricoltura, sovranità alimentare e foreste, Alessandro Beduschi – di un provvedimento molto atteso, perché questi fondi sono fondamentali per alimentare la sfida della nostra agricoltura verso una una maggiore e più efficiente produttività e una migliore sostenibilità ambientale, anche grazie alla diffusione di sistemi di agricoltura di precisione e di una più estesa digitalizzazione dei processi”.

Il bando, disponibile fino al 29 marzo 2024, è riservato alle imprese agro-meccaniche e alle micro, piccole medie imprese agricole e alle loro cooperative e associazioni, con sede legale in Regione Lombardia. Le aziende potranno ricevere contributi per tre categorie di spesa: supporto all’investimento in macchine e attrezzature per l’agricoltura di precisione; supporto all’investimento per l’innovazione dei sistemi di irrigazione e gestione delle acque; sostituzione di veicoli fuoristrada per agricoltura e zootecnia.

Per le prime due tipologie di intervento la spesa massima ammissibile è di 35.000 euro, per la terza di 70.000 euro. L’aiuto viene concesso nella forma di contributo in conto capitale. L’aliquota di contributo è il 65% dell’importo della spesa ammissibile (80% nel caso di giovani agricoltori).

“Il percorso verso un’agricoltura sempre più in grado di utilizzare mezzi e sistemi di ultima generazione – ha affermato l’assessore Beduschi – è necessario. E serve a rendere il settore primario sempre più rispettoso dell’ambiente. Ciò grazie all’impiego di tecnologie 4.0 che permettono di ridurre e ottimizzare gli interventi con prodotti fertilizzanti e fitosanitari e di risparmiare l’uso dell’acqua”.

Puglia, nasce l’Osservatorio regionale dell’Agenda digitale

L’Osservatorio regionale dell’Agenda digitale pugliese è già partito con un primo incontro focalizzato su due temi: competenze e supporto alle micro imprese nella comprensione delle opportunità della trasformazione digitale. 

“Raccogliere i contributi provenienti dal mondo della Pubblica amministrazione, dal mondo della formazione, della ricerca e innovazione, dal mondo della impresa It locale, dal partenariato economico e sociale, dei consumatori e da enti non a scopo di lucro attivi in ambito Ict è per noi fondamentale per conoscerne le reali esigenze e migliorare l’efficacia delle decisioni”, ha affermato il presidente dell’Osservatorio, l’Assessore allo Sviluppo economico, Alessandro Delli Noci. “In un settore in grande evoluzione, come quello del digitale, che non può più essere considerato un asset verticale, un’area isolata e a sé, ma un asset orizzontale che riguarda tutti e ogni ambito della vita quotidiana, coinvolgere attori diversi ci permetterà di definire le strategie per le competenze digitali, le infrastrutture digitali sicure e sostenibili, la trasformazione digitale delle imprese, in particolare delle micro, piccole e medie imprese, la digitalizzazione dei servizi pubblici e di individuare gli interventi regionali di promozione e sostegno dei settori legati alla filiera Ict, razionalizzando e ottimizzando le risorse finanziarie disponibili. L’osservatorio, dunque, è uno strumento organizzativo fondamentale per unire le diverse anime, le diverse competenze e fare quel salto di qualità verso la digitalizzazione di cui abbiamo bisogno”.

Delli Noci ha proseguito: “Trainare il sistema Puglia verso un livello di digitalizzazione più vicino alle medie europee e verso una nuova visione dei modelli di business, aiutare le nostre imprese ad aprirsi a mercati interni ed esterni diversi e più sfidanti sono sfide che cogliamo e che, sono certo, ci troveranno pronti grazie alla mole di dati e conoscenze sviluppati in seno all’Osservatorio”. 

L’Osservatorio è costituito da venti componenti esperti: sei componenti del Gruppo di lavoro interdipartimentale; un rappresentante di Anci Puglia; un rappresentante di Unioncamere Puglia; un rappresentante del Curc Puglia – Comitato regionale di coordinamento universitario; un rappresentante del settore della ricerca non universitaria, nonché di Centri di competenza ad alta specializzazione (MedITech Competence Center I 4.0); un rappresentante dell’Ufficio scolastico regionale pugliese; un rappresentante degli Istituti tecnici superiori regionali; due rappresentanti dei distretti tecnologici pugliesi attivi nel settore delle tecnologie informatiche (Dhitech Scarl, Distretto Produttivo dell’Informatica); un rappresentante dei Poli europei di innovazione digitale; tre  rappresentanti del partenariato economico e sociale istituito per la gestione dei fondi europei (Pes), di cui uno in rappresentanza del Forum de terzo settore, uno in rappresentanza delle associazioni datoriale ed uno rappresentativo delle organizzazioni sindacali; un rappresentante degli eenti non a scopo di lucro attivi in ambito Ict (Anorc); un rappresentante delle Associazioni di cittadinanza attiva (Istituto pugliese consumo).

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Articoli correlati

Articolo 1 di 4