BORSA ITALIANA

Aim Italia diventa Egm: via alla svolta, tecnologia star assoluta. Stime al rialzo

Dal 25 ottobre l’indice delle Pmi cambia nome in Euronext Growth Milan. 153 le società quotate da inizio anno, +11% per una raccolta complessiva di 581 milioni. L’hi-tech in pole position con 74 milioni e il 32% di quotazioni

Pubblicato il 06 Ott 2021

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Il conto alla rovescia è partito: il 25 ottobre Aim Italia – il mercato alternativo di Borsa Italiana in cui sono quotate le Pmi ad elevato potenziale di crescita – cambia ufficialmente nome in Euronext Growth Milan (Egm) a seguito dell’integrazione di Borsa Italiana con Euronext. E alla vigilia del nuovo corso l’Osservatorio Aim di IR Top Consulting – boutique finanziaria specializzata sui Capital Markets e nell’Ipo Advisory, ha presentato i numeri aggiornati al primo ottobre: nei primi 9 mesi del 2021 la raccolta complessiva è stata pari a 548 milioni di euro e Aim Italia conta oggi 153 società quotate, +11% rispetto al 2020.

Da inizio anno sono approdate sul mercato 22 società, di cui 20 Ipo e 2 Spac per un flottante medio del 27%. Le nuove Ipo hanno registrato una domanda superiore all’offerta, con una media di 3,9x. La performance media da Ipo è pari a +53%, mentre il Ftse Aim Italia nei primi 9 mesi ha registrato un +43% sovraperformando tutti gli indici del mercato Mta. “Dal prossimo 25 ottobre Aim Italia diventerà Euronext Growth Milan e si conferma anche nel 2021 un mercato molto dinamico in termini di quotazioni – commenta Anna Lambiase, Ceo & Founder di IR Top Consulting – Anche le società estere guardano ad Aim come uno strumento di capitale. Al nostro Aim Investor Day abbiamo rappresentato uno spaccato del mercato che ha registrato ottime performance economico-finanziarie nel primo semestre 2021, con una crescita media del giro d’affari del +43% e un Ebitda margin medio del 19,3%. Sulla base delle stime degli analisti, l’upside potenziale medio è del +35%. La crescita del numero atteso di Ipo per i prossimi mesi rappresenta una ulteriore conferma della rilevanza del nostro mercato dedicato alle Pmi che riteniamo opportuno continuare ad incentivare in quotazione con lo strumento del credito di imposta sui costi legati all’operazione di finanza straordinaria”.

Dal punto di vista settoriale la ripartizione delle Ipo 2021 è molto eterogenea, con 8 settori rappresentati. La Tecnologia si conferma quello con il maggiore numero di quotazioni (32%) e la raccolta più elevata (74 milioni di euro), seguono i Servizi con il 18% delle Ipo e 33 milioni di euro di raccolta. Le altre Ipo sono riconducibili ai settori Moda e Lusso, Industria, Healthcare, Finanza, Energia ed Energie Rinnovabili, Alimentare.

La Lombardia è la regione con il maggior numero di Ipo 2021 (45%) e la raccolta più elevata (432 milioni di euro, di cui 358 milioni di euro dalle Spac); segue il Lazio con il 14% delle Ipo e 36 milioni di euro di raccolta. Le altre regioni sono Veneto, Campania, Emilia-Romagna, Sicilia, Piemonte e Friuli; anche l’estero è rappresentato con la quotazione della svizzera Idntt.

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