EUROPA

Aiuti di Stato, via al nuovo regolamento: sprint alla transizione digitale

La Commissione Ue ha adottato formalmente la modifica alle norme generali di esenzione per categoria per semplificare e accelerare la trasformazione. “Offriamo agli Stati membri una maggiore flessibilità nella progettazione e nell’attuazione di sostegni pubblici”

Pubblicato il 23 Giu 2023

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La Ue accelera sulla transizione digitale e verde. Nell’ambito delle norme sugli aiuti di Stato, la Commissione europea ha adottato formalmente una modifica mirata del Regolamento generale di esenzione per categoria (“Rgec”) per facilitare, semplificare e accelerare ulteriormente il sostegno alla transizione verde e digitale dell’Unione, tutelando al contempo la parità di condizioni nel mercato unico.

Il regolamento modificato è già stato approvato dalla Commissione il 9 marzo 2023, insieme all’adozione del nuovo quadro temporaneo di crisi e transizione, ed entrerà in vigore il giorno successivo alla sua pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Ue.

Gli obiettivi

“Il regolamento modificato offre agli Stati membri una maggiore flessibilità nella progettazione e nell’attuazione di aiuti fondamentali per la transizione verso la neutralità climatica e verso un’industria a zero emissioni – spiega una nota dell’esecutivo Ue – Inoltre, riflette le recenti modifiche apportate a diverse serie di linee guida sugli aiuti di Stato per garantire che l’Rgec rimanga adatto alla transizione verde e digitale”.

Cosa è il Regolamento generale di esenzione per categoria 

Il regolamento generale di esenzione per categoria (GBER) contiene 26 misure che possono essere utilizzate per fornire aiuti di Stato legittimi senza passare attraverso la normale notifica e approvazione dei processi. È stato pubblicato dalla Commissione Europea nel 2008 con l’obiettivo di consolidamento e semplificazione della normativa vigente in materia di aiuti di Stato.

Le novità

La modifica adottata offrità agli Stati membri maggiore flessibilità nella progettazione e nell’attuazione di misure di sostegno in settori fondamentali per la transizione digitale e verso la neutralità climatica e un’industria a zero emissioni nette. Inoltre mira ad accelerare gli investimenti e i finanziamenti per la produzione di tecnologie pulite in Europa, in linea con il piano industriale del Green Deal.

In particolare le modifiche:

  • allineano le disposizioni del regolamento generale di esenzione per categoria ai nuovi orientamenti in materia di aiuti di Stato a finalità regionale, alla disciplina in materia di aiuti di Stato a favore del clima, dell’energia e dell’ambiente, agli orientamenti sul finanziamento del rischio, alla disciplina in materia di ricerca, sviluppo e innovazione e agli orientamenti sulle reti a banda larga;
  • facilitano l’attuazione di alcuni progetti che coinvolgono beneficiari in diversi Stati membri, come gli importanti progetti di comune interesse europeo (“IPCEI”), nel settore della ricerca e dello sviluppo, innalzando le intensità di aiuto e le soglie di notifica;
  • aumentano e razionalizzano le possibilità di aiuti nel settore della tutela dell’ambiente e dell’energia, tra l’altro per sostenere la diffusione delle energie rinnovabili, i progetti di decarbonizzazione, la mobilità verde e la biodiversità, oltre che per agevolare gli investimenti nell’idrogeno rinnovabile e aumentare l’efficienza energetica;
  • chiariscono e razionalizzano le possibilità di aiuti per il finanziamento del rischio per le piccole e media imprese (“Pmi”) e le start-up, nonché per i prodotti finanziari sostenuti dal Fondo InvestEU;
  • ampliano le possibilità di formazione e riqualificazione in tutti i settori, esentando dalla notifica gli aiuti alla formazione inferiori a 3 milioni;
  • accordano un’esenzione per categoria a misure di aiuto istituite dagli Stati membri per regolamentare i prezzi dell’energia, ad esempio i prezzi dell’elettricità, del gas e del calore prodotti a partire da gas naturale o elettricità;
  • prevedono un forte aumento delle soglie di notifica per gli aiuti ambientali e per gli aiuti a ricerca, sviluppo e innovazione;
  • chiariscono e razionalizzano le possibilità di aiuti per il finanziamento del rischio per le piccole e media imprese (“Pmi”) e le start-up, nonché per i prodotti finanziari sostenuti dal Fondo InvestEU;
  • prorogano il regolamento generale di esenzione per categoria fino a fine 2026 per garantire la certezza del diritto e la stabilità della regolamentazione;
  • innalzano le soglie del regolamento generale di esenzione per categoria anche al di là dei settori oggetto di riesame specifico per tener conto della proroga del periodo di validità delle norme.

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