IL PROTOCOLLO

Alfano: “Entro 60 giorni un consorzio contro i furti di rame”

L’annuncio del ministro dell’Interno: “Serve più collaborazione tra pubblico e aziende private per arginare il fenomeno”. In campo anche Telecom Italia, Vodafone e Anie

Pubblicato il 09 Lug 2014

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Un Consorzio da istituire entro 60 giorni tra Confindustria, realtà imprenditoriali come Enel, Ferrovie dello Stato, Telecom Italia, Vodafone, Anie, Agenzie delle dogane e dei monopoli e Ministero dell’Interno, per giungere a nuovi strumenti di contrasto al fenomeno dei furti di rame. Primo tra tutti quello della tracciabilità dei materiali. A siglare stamane al Viminale un nuovo protocollo di legalità è stato il ministro dell’Interno Angelino Alfano, che ha ribadito la volontà di incrementare le attività di controllo sul territorio da parte delle Forze di polizia e dell’Agenzia delle dogane e di “rendere più sicuro l’acquisto e la ridistribuzione sul mercato” dei materiali asportati.

Nel corso di un breve incontro con la stampa prima della sigla del Protocollo Alfano ha sottolineato l’importanza della via intrapresa, che va nella direzione “della sinergia e della sussidiarietà tra pubblico e privato anche in tema di sicurezza”.

Il responsabile del Viminale ha voluto subito sottolineare che negli ultimi mesi i furti di rame “sono diminuiti, anche se restano concentrati in alcune regioni come il Lazio, la Puglia e la Sicilia. La nostra iniziativa – ha quindi sottolineato – non è dettata da una drammatica emergenza, ma vuole rendere sempre più bassa la percentuale di questo tipo di reato”.

Una sottrazione indebita, quella di materiali in rame sul territorio nazionale che, comunque continua a provocare, quando non disagi, perdite economiche spesso ingenti alle aziende e agli utenti.

“L’obiettivo del protocollo – ha spiegato Alfano – è quello di realizzare una sinergia tra il sistema della sicurezza pubblica e le aziende private: il furto di rame significa interruzione dell’energia elettrica e quindi della produzione, provoca un danno economico enorme. I dati statistici indicano un calo del reato, ma non bisogna abbassare la guardia”. Si punta, ha aggiunto, “a creare il consorzio entro 60 giorni: solo così si può aiutare a prevenirli, perché, per quanto le forze dell’ordine presidino il territorio, non possono controllarlo metro per metro per tutta l’estensione della rete”.

Per Claudio Andrea Gemme, presidente di Anie Confindustria, “la firma del Protocollo congiunto di oggi costituisce la naturale prosecuzione di un percorso cominciato nel febbraio 2012, con la nascita dell’Osservatorio nazionale sui furti di rame, costituito con l’obiettivo di monitorare il fenomeno e mantenere alto il livello di attenzione delle Istituzioni e di tutti gli attori colpiti negativamente da questa attività criminale.”

“Quello dei furti di rame è un problema che colpisce il nostro Paese e in particolare il mondo produttivo, quello delle infrastrutture, delle telecomunicazioni e dei trasporti – ha dichiarato Gemme, – e la nostra Federazione non può che essere lieta di dare il suo contributo alla messa a punto di strategie di contrasto efficaci: una diminuzione dei furti di rame per le nostre aziende significa maggiore redditività e minori oneri a carico di esse. È indubbio che il prezzo ogni giorno più elevato di questo metallo non fa che renderlo prezioso e appetibile per la criminalità organizzata e per i ricettatori. Per le nostre aziende, invece, il rame rappresenta una materia prima indispensabile, e il blocco che si viene a determinare nelle linee produttive per mancanza di materiale comporta ripercussioni negative sulla gestione del processo industriale e sui tempi di consegna”.

“Siamo inoltre molto soddisfatti dell’attenzione che il Protocollo di Legalità contro i furti di rame riserva al mondo imprenditoriale italiano – ha concluso il Presidente Claudio Andrea Gemmee siamo lieti che Confindustria abbia deciso di aderire a questa importante causa”.

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