IL PRIMATO

Alibaba batte Amazon sul tempo: in volo i droni per le consegne

Il colosso dell’e-commerce ha avviato in Cina la fase di test: pacchi sotto i 340 grammi saranno recapitati a clienti selezionati tramite velivoli a pilotaggio da remoto. Al paolo i competitor americani, in attesa delle regole della Federal Aviation

Pubblicato il 04 Feb 2015

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Alibaba scavalca Amazon e lancia il primo test di un servizio di consegna tramite droni. In questi giorni un gruppo selezionato di 450 clienti di Guangzhou, Pechino e Shanghai, secondo quanto riporta Tech in Asia, si sta vedendo recapitare un particolare brand di tè allo zenzero o dello zucchero o simili merci di prima necessità grazie ai droni in meno di un’ora. Peso della spedizione: non oltre i 340 grammi. Il test è stato realizzato da Taobao, il principale segmento del marketing online di Alibaba, con Shangai Yto Express, un player cinese specializzato in logistica.,

Shanghai Yto Express non è nuovo all’utilizzo dei droni per la consegna delle merci. Ha infatti iniziato a testarli come mezzi di trasporto già dal 2013. Alibaba batte dunque tutti sul tempo e in particolare Amazon che aveva lanciato l’idea di Amazon Prime Air, un servizio di consegna tramite droni che però è ancora sostanzialmente in stallo soprattutto a causa delle rigide regole sull’utilizzo di velivoli senza pilota sui cieli americani. Alcuni test di Amazon stanno tuttavia avvenendo in India.

Anche Google ha annunciato il suo “Project Wing“, un sistema di droni in grado di consegnare a distanza ed in modo autonomo oggetti pesanti fino a 10 chili. Il progetto è in fase di elaborazione da un paio d’anni ed è stato testato in Australia – Paese più progressista degli Stati Uniti in materia di droni e dove gli ostacoli sulle distanze sono pochi – per consegnare caramelle, acqua, medicine e cibo per cani a due contadini nel Queensland. I risultati sono stati incoraggianti.

Ma il vero nodo per Google e Amazon sono le regole. Al momento il volo di droni è semplicemente proibito in Usa. Mentre in Italia a febbraio è stato emanato il primo regolamento in materia, la Federal Aviation Administration (Faa), ente federale statunitense, ha dichiarato che, in base a linee guida emanate lo scorso 7 novembre, non intende per il momento consentire alcun volo commerciale privo della guida di un essere umano. Soltanto gli hobbisti possono far volare piccoli unmanned aircraft systems (sUAS) all’aperto. Il 9 luglio scorso Amazon ha presentato ufficiale richiesta alla Faa per poter sperimentare i propri droni all’aperto.

Di fatto la Faa ha annunciato l’intenzione di emanare un piano per la “integrazione sicura” dei droni a scopi commerciali entro il 30 settembre 2015. Una volta emanate le regole, saranno sottoposte a pubblico commento, poi riviste ancora finché non saranno promulgate definitivamente. Amazon, insomma, dovrà ancora aspettare. Ma nel frattempo si sta attrezzando e sta testando servizi di consegna effettuati con questi velivoli, così come sta facendo Google.

Così Amazon sta lavorando alle consegne aeree in India. Secondo recenti indiscrezioni potrebbe lanciare il servizio a ottobre dai suoi magazzini di Mumbai e Bangalore.

Anche il presidente Barack Obama di recente ha chiesto più regole sull’uso dei droni per scopi commerciali o di divertimento. Il giorno dopo il caso del drone atterrato sul giardino della Casa Bianca,

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