“Almaviva presenta il conto ai lavoratori. I vertici nazionali hanno comunicato, infatti, che entro giugno 2015, una delle due sedi di Palermo sarà chiusa e 1.500 lavoratori, quindi, dovranno trovare spazio nella sede superstite, dove risulta scontato che si creeranno nuovi esuberi. Per questo chiediamo l’immediata attivazione di un tavolo istituzionale. Dobbiamo evitare la perdita di migliaia di posti di lavoro di una fascia di lavoratori giovani che non troverebbe nessuna tutela negli ammortizzatori sociali”.
Così Giuseppe Tumminia, segretario regionale della Uilcom Uil, che aggiunge: “L’azienda ha confermato la preoccupazione per l’imminente gara della commessa Wind che rischia di creare mille esuberi, a cui si sommano ulteriori 90 lavoratori, a causa del calo di chiamate della commessa Tim. In questi ultimi due anni abbiamo chiesto alle Istituzioni di individuare una sede unica in grado di anticipare azioni di sviluppo nel territorio. Oggi invece riceviamo un segnale che va nella direzione opposta, perché la commessa che lascerà Palermo
non tornerà più in Sicilia. L’azienda – continua Tumminia – ha inoltre comunicato che saranno accolte richieste di trasferimento volontario verso la sede di Catania ma non sono esclusi prossimi trasferimenti collettivi e la possibile societarizzazione di Almaviva”. Le organizzazioni sindacali hanno indetto assemblee e, dopo il già previsto incontro nazionale giorno 9 gennaio, decideranno le forme di mobilitazione dei lavoratori.