LO STUDIO

Amazon, avanti tutta sui video in streaming

Il 20% delle famiglie americane con accesso alla banda larga è abbonato ad Amazon Prime Instant Video. Stabile la crescita per Netflix

Pubblicato il 06 Mag 2014

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Amazon sta facendo grandi passi in avanti nel mercato dei video Ott: quasi il 20% di tutte le famiglie statunitensi dotate di banda larga ha un abbonamento a Amazon Prime Instant Video, il servizio di video on demand attivato dal colosso dell’e-commerce negli Usa ma anche in Germania, Giappone e Uk.

È quanto emerge dall’ultimo studio di Parks Associated, società specializzata nelle analisi di mercato nel settore delle tecnologie.

Secondo i dati di Parks Associated, che ha condotto la ricerca su un campione di 10mila famiglie che hanno una connessione a banda larga, il 50-60% delle famiglie americane vorrebbe abbonarsi a Netflix, il colosso americano della web tv on demand. La società di Reed Hastings, quindi, sembrerebbe aver conquistato una larga fetta del mercato, ma bisogna sottolineare che il numero di utenti che utilizza questa piattaforma è rimasto per lo più stabile tra il 2012 e il 2013.

Al contrario, le famiglie che hanno scelto di abbonarsi ad Amazon Prime è raddoppiato, passando dal 13% del 2012 al 27% del 2013. In particolare, gli utenti che hanno un media player per i servizi in streaming e che hanno pure una sottoscrizione al servizio di Amazon sono cresciuti dal 22% al 34%.

La crescita dell’azienda di Jeff Bezos, quindi, è sorprendente e si attesta a quota 55%. Di gran lunga più contenuta, invece, la crescita di Netflix, pari al 16%.

Ovviamente, il possesso di una connessione ad internet di qualità e veloce è una condizione imprescindibile per abbonarsi a questi operatori, ma da questi dati, e soprattutto dalla sorprendente crescita di Amazon, si comprende come il mercato degli Over-the-Top sia dinamico e in piena espansione.

La battaglia, quindi, si combatterà prevalentemente sull’offerta di contenuti: è questa infatti la vera discriminante che influisce sulla scelta dei consumatori, disposti sì a valutare diverse modalità di visualizzazione e abbonamento, ma non a rinunciare alla ricchezza del palinsesto.

E in Italia? Calcio, serie tv, documentari, film: questi e molti altri contenuti che offrono le tv a pagamento. Anche da noi sono sempre di più i consumatori che decidono di sottoscrivere un abbonamento a Sky oppure a Mediaset Premium per poter usufruire di un palinsesto sempre ricco e aggiornato.

Se è vero che ciò che succede oltreoceano è presagio di ciò che accadrà nel nostro Paese, gli operatori pay tv dovranno senz’altro temere la concorrenza degli agguerritissimi avversari Ott: certo, nel Belpaese le famiglie che dispongono di una connessione a banda larga veloce è ancora limitata, ma non appena il digital divide comincerà a ridursi, si assisterà senza dubbio ad un fenomeno simile.

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