E-COMMERCE

Amazon, dopo Hachette è scontro con Disney

Il Ceo Jeff Bezos ha sospeso anche i pre-ordini di dvd e blu ray in quella che sembra essere una nuova disputa contrattuale sui prezzi di vendita. Nei giorni scorsi la petizione sul New York Times firmata da 900 autori

Pubblicato il 12 Ago 2014

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Dopo quello con Hachette, si apre anche il fronte Disney per Amazon. Il colosso dell’e-commerce, attraverso il suo Ceo Jeff Bezos, ha sospeso i pre-ordini di dvd e blu ray Disney in quella che appare una nuova disputa contrattuale. Da mesi Amazon è impegnata in una disputa sui libri con Hachette, nella quale circa 900 autori hanno firmato una petizione pubblica sul New York Times. Petizione alla quale Amazon aveva risposto con una lettera aperta rivolta ai lettori, invitandoli a scrivere direttamente al Ceo di Hachette Michael Pietsch per eventuali lamentele. Nei mesi scorsi anche gli ordini di prodotti Warner Bros erano stati sospesi, fino al raggiungimento di un accordo.

L’obiettivo di questo irrigidimento di Amazon è ridurre i prezzi per i clienti spuntando condizioni contrattuali migliori. Il colosso dell’e-commerce, che da solo controlla il 60% del mercato mondiale degli e-book, ritiene da sempre che la cultura debba essere alla portata di tutti e che tutti hanno diritto a pubblicare. Un approccio filosofico che si scontra con quello di aziende come Disney e Hachette, a cui Amazon ha chiesto di vendere gli e-book a 9,99 dollari invece che a 12,99 o 14,99. Richiesta rifiutata, e dalla quale è poi partito il braccio di ferro.

Hachette rivendica infatti il diritto di stabilire termini di prezzo che riflettano “il valore autentico degli autori, e il lavoro svolto dall’editore, dal marketing alla distribuzione”. A causa della disputa sui prezzi dei libri digitali, Amazon ha iniziato un’opera di ostruzionismo rendendo complicato l’ordine di libri di autori come J. K. Rowling (l’autrice di Harry Potter) e James Patterson (il giallista inventore di Alex Cross) pubblicati da Hachette, attraverso escamotage tecnici, come l’impedimento del pre-ordine dei titoli in prossima uscita, o più semplicemente causando ritardi nella consegna. Una protesta raffinata dal costo di 104 mila dollari sborsati da alcuni tra gli autori più facoltosi che hanno sposato la causa del suo promotore Douglas Preston.

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