CONCORRENZA

Amazon, l’Antitrust Ue non molla: “Servono modifiche per la parità tra i retailer”

Il commissario Margrethe Vestager sulle due inchieste in corso: “Dai feedback della consultazione con terze parti emergono diverse potenziali aree di miglioramento”. Sull’indagine a carico di Google per l’advertising: “Lavoriamo a stretto contatto con il dipartimento di Giustizia Usa”

Pubblicato il 19 Set 2022

vestager

Dai feedback che l’Antitrust Ue ha ricevuto attraverso la consultazione aperta alle “terze parti” sugli impegni proposti da Amazon per evitare sanzioni sulle due inchieste in corso rispetto alle proprie pratiche di business e alla possibilità che possano violare le norme sulla concorrenza emergono alcuni possibili “punti deboli” che il colosso fondato da Jeff Bezos potrebbe essere chiamato a modificare.

A sottolinearlo è Margrethe Vestager, commissario Ue alla Concorrenza, illustrando lo stato dell’arte del procedimento di confronti di Amazon dopo che la multinazionale aveva proposto – a luglio – di creare una repository ad hoc per i dati provenienti dalle aziende che utilizzano i servizi della piattaforma per fare e-commerce, in modo che queste informazioni non potessero essere utilizzate dall’azienda per trarne vantaggio nelle proprie attività di vendita diretta. Nel contempo Amazon aveva annunciato di voler porre fine a ogni trattamento preferenziale nei confronti dei propri prodotti, trattando tutti i venditori allo stesso modo e secondo le stesse regole nel posizionarli sulle pagine della piattaforma.

A questi impegni hanno risposto con le proprie considerazioni, dell’ambito della consultazione disposta dall’Antitrust Ue – che si è chiusa il 9 settembre – un gruppo di undici associazioni non governative e di tutela dei consumatori e la Beuc, l’organizzazione europea dei consumatori, chiedendo alla Commissione Ue europea di prevedere dei correttivi rispetto alle proposte del gigante dell’e-commerce.

Siamo ora nella fase in cui stiamo considerando questi feedback – spiega Vestager durante una conferenza a New York – alcuni dei quali propongono possibili miglioramenti su diversi punti”.

Quanto poi all’inchiesta in corso sulle strategie del digital advertising di Google, che è ancora nelle fasi preliminari, Vestager aggiunge che c’è piena collaborazione con le autorità statunitensi: “Lavoriamo a stretto contatto con il Dipartimento di Giustizia”, spiega.

Nelle scorse settimane la responsabile dell’Antitrust Ue si era espressa a favore dell’ “American Innovation and Choice Online Act”, che impedirebbe ai giganti del tech dal creare corsie preferenziali per i propri servizi. “Ovviamente starà al Congresso decidere – conclude Vestager – ma in assenza di norme di questo genere c’è il rischio di una frammentazione normativa proprio nel momento in cui ci sarebbe bisogno di più collaborazione internazionale, come dimostra proprio il caso di Google”.

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