In un Interim report l’Autorità scrive che il colosso Usa è il primo player per le consegne e-commerce deferred e ha negativamente influenzato le dinamiche di mercato sul segmento B2C. Nuovi obblighi in vista?
02 Lug 2020
Patrizia Licata
giornalista
In soli quattro anni Amazonè diventato il primo operatore in Italia nel mercato delle consegne e-commercedeferred ed il secondo operatore in quelle espresse: in tal senso, la sua presenzanel settore della consegna dei pacchi ha influenzato significativamente le dinamiche competitive del mercato B2C in ambito nazionale. Lo scrive l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (Agcom) nell’Interim report sull’analisi del mercato dei servizi di consegna dei pacchi appena pubblicato. Il report – relatore il commissario Antonio Nicita – rappresenta la prima analisi del mercato dei pacchi condotta dall’Autorità a seguito dello sviluppo del commercio elettronico.
L’Autorità ha concluso che Amazon detiene un significativo potere di mercato nel mercato delle consegne B2C deferred, con una quota pari al 59% dei ricavi.La performancedel colosso di Seattle è senza dubbio riconducibile al vantaggio competitivo che trae, dal lato dell’offerta, dall’integrazione verticale e, dal lato della domanda, dal contropotere di acquisto di cui gode in qualità di acquirente di servizi di consegna, osserva l’Agcom.
Indice degli argomenti
Rivoluzione sul mercato delle consegne B2C e-commerce
Grazie principalmente all’e-commerce, nell’ultimo quadriennio (2016-2019) sia i volumi sia i ricavi dei servizi di consegna dei pacchi sono aumentati a tassi considerevoli: nel 2019 gli operatori postali in Italia hanno consegnato circa 625 milioni di pacchi che hanno generato un fatturato di circa 4,7 miliardi di euro.
Dall’analisi dell’Interim report dell’Agcom è emerso che il mercato delle consegne B2C e-commerceè quello che ha subito le maggiori trasformazioni mostrando dinamiche specifiche che lo differenziano dagli altri mercati tradizionali. È cresciuto ad un tasso medio annuo del 30% in volumi e 18% in ricavi e ha visto l’ingresso di nuovi operatori.La quota di pacchi B2C sul totale è aumentata considerevolmente nel periodo considerato: nel 2016 i volumi di pacchi B2C rappresentavano poco più di un terzo del mercato totale mentre nel 2019 rappresentano circa la metà del mercato (49%). In ricavi, le consegne B2C costituiscono il 40% del totale del mercato pacchi.
Sul mercato delle consegne C2X (servizi rivolti alla clientela residenziale) resta preponderante il ruolo di Poste Italiane (68%) anche in ragione della natura di operatore storico e di fornitore del servizio universale. Nell’arco di tempo considerato il mercato mostra una crescita sostenuta, probabilmente per effetto dei resi dell’e-commerce, ma rimane marginale nel mercato complessivo dei servizi di consegna pacchi (3% in volumi e 2% in ricavi).
Il mercato delle consegne B2B (tradizionalmente il core business dei corrieri) nell’arco di tempo considerato è cresciuto ad un tasso medio annuo del 5% in volumi e del 6% in ricavi e continua ad essere caratterizzato da una struttura competitiva equilibrata con la presenza di un numero congruo di operatori (più di sei) e un livello di concentrazione basso.
“Sottrazione alle regolamentazioni vigenti”
WEBINAR
Business Agility: come le linee di business possono essere protagoniste del cambiamento?
Digital Transformation
Risorse Umane/Organizzazione
Il documento dell’Agcom evidenzia un sostanziale allineamento del mercato italiano alle tendenze in corso negli altri mercati europei e mondiali: anche nel nostro Paese infatti, lo sviluppo dell’e-commerce ha determinato l’ingresso sul mercato di nuovi operatori, l’affermarsi di un modello di business “multi-sided market” centrato sul destinatario (receiver-oriented), nonché di nuove modalità di consegna (consegna congiunta di pacchi e lettere, consegna flessibile, consegna negli armadietti automatici, cosiddetti parcellockers).
Questi nuovi modelli permettono lo sviluppo di forme significative di efficienza a beneficio dell’utente finale ma anche l’emersione di un vantaggio competitivo che appare fondarsi sulla capacità di sottrarsi a regolamentazioni vigenti (ad esempio nel mercato del lavoro) nonché suscettibile di modificare strutturalmente gli assetti concorrenziali nei mercati a valle, anche per il duplice ruolo rivestito da alcune piattaforme come domanda di servizi di consegna pacchi e offerta degli stessi all’utente finale.
Nuovi obblighi per gli operatori dominanti?
L’Agcom fa sapere che l’analisi svolta rappresenta una tappa intermedia; in vista della conclusione dell’indagine saranno svolti ulteriori approfondimentiper valutare la persistenza di posizioni dominanti, la natura strutturale dei mutamenti nelle dinamiche concorrenziali, nonché il costo sociale del vantaggio competitivo ove realizzato attraverso leve non replicabili (ad esempio sui contratti con fornitori e lavoratori) da concorrenti a valle, anche al fine di valutare l’opportunità di introdurre eventuali specifici obblighi in capo agli operatori che detengono significativo e durevole potere di mercato e promuovere assetti maggiormente concorrenziali.
Su questo sito utilizziamo cookie tecnici necessari alla navigazione e funzionali all’erogazione del servizio.
Utilizziamo i cookie anche per fornirti un’esperienza di navigazione sempre migliore, per facilitare le interazioni con le nostre funzionalità social e per consentirti di ricevere comunicazioni di marketing aderenti alle tue abitudini di navigazione e ai tuoi interessi.
Puoi esprimere il tuo consenso cliccando su ACCETTA TUTTI I COOKIE.
Potrai sempre gestire le tue preferenze accedendo al nostro COOKIE CENTER e ottenere maggiori informazioni sui cookie utilizzati, visitando la nostra COOKIE POLICY.
ACCETTA
PIÙ OPZIONI
Cookie Center
ACCETTA TUTTO
RIFIUTA TUTTO
Tramite il nostro Cookie Center, l'utente ha la possibilità di selezionare/deselezionare le singole categorie di cookie che sono utilizzate sui siti web.
Per ottenere maggiori informazioni sui cookie utilizzati, è comunque possibile visitare la nostra COOKIE POLICY.
ACCETTA TUTTO
RIFIUTA TUTTO
COOKIE TECNICI
Strettamente necessari
I cookie tecnici sono necessari al funzionamento del sito web perché abilitano funzioni per facilitare la navigazione dell’utente, che per esempio potrà accedere al proprio profilo senza dover eseguire ogni volta il login oppure potrà selezionare la lingua con cui desidera navigare il sito senza doverla impostare ogni volta.
COOKIE ANALITICI
I cookie analitici, che possono essere di prima o di terza parte, sono installati per collezionare informazioni sull’uso del sito web. In particolare, sono utili per analizzare statisticamente gli accessi o le visite al sito stesso e per consentire al titolare di migliorarne la struttura, le logiche di navigazione e i contenuti.
COOKIE DI PROFILAZIONE E SOCIAL PLUGIN
I cookie di profilazione e i social plugin, che possono essere di prima o di terza parte, servono a tracciare la navigazione dell’utente, analizzare il suo comportamento ai fini marketing e creare profili in merito ai suoi gusti, abitudini, scelte, etc. In questo modo è possibile ad esempio trasmettere messaggi pubblicitari mirati in relazione agli interessi dell’utente ed in linea con le preferenze da questi manifestate nella navigazione online.