DATI ISTAT

Anie: “Elettronica in ripresa, ottimismo per il 2014”

Il 2013 chiude a +1,7%. Cresce anche l’elettrotecnica, con un +0,7%. Il presidente Claudio Andrea Gemme: “Segnali che fanno ben sperare, ma la vera ripresa è ancora un miraggio. Occorre risollevare la domanda interna”

Pubblicato il 13 Gen 2014

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Il 2013 è stato per le industrie dell’elettronica e dell’elettrotecnica un anno con il segno +. A sottolineare i dati Istat con un comunicato è l’Anie Confindustria, associazione nazionale delle imprese elettrotecniche ed elettroniche.

“A novembre 2013 – si legge nel comunicato – nel confronto con lo stesso mese del 2012, l’Elettrotecnica ha registrato un incremento della produzione industriale del 10,5%, mentre l’Elettronica ha invece mostrato una flessione dello 0,7% (+1,7% la corrispondente variazione nella media del manifatturiero nazionale)”.

“Ma nel confronto congiunturale le due macro-aree mostrano andamenti disallineati. A novembre 2013, nel confronto con ottobre 2013, l’Elettrotecnica ha registrato una variazione negativa dello 0,5%, l’Elettronica ha invece una mostrato un incremento dell’1,1% (+0,2% la corrispondente variazione nella media del manifatturiero nazionale)”.

E nella media dei primi undici mesi del 2013, nel confronto con l’anno precedente, le due macro-aree mostrano andamenti allineati: l’Elettrotecnica ha evidenziato una variazione annua positiva dello 0,7%; l’Elettronica dell’1,7% (mentre nel 2012 il settore aveva registrato un -3%)

“I segnali che arrivano da questi dati sono senz’altro incoraggianti – ha dichiarato Claudio Andrea Gemme, Presidente di Anie Confindustria – Ma le indicazioni di discontinuità nell’andamento della produzione industriale registrate a fine 2013 dimostrano che una ripresa solida e concreta, non solo dell’industria Elettrotecnica ed Elettronica, ma anche di tutto il nostro Sistema Paese, è ancora lontana. L’export, che fino ad oggi è stato una vera e propria ancora di salvezza per i settori produttivi italiani, non deve rimanere l’unico appiglio a cui aggrapparsi: occorre risollevare la domanda interna, altrimenti l’uscita dal tunnel della recessione rimarrà un miraggio”.

“L’andamento altalenante è il risultato dell’instabilità del quadro macroeconomico, e lo scenario si caratterizza anche in chiusura d’anno per un’elevata incertezza – ha continuato Gemme – Il mercato italiano, pur con alcune indicazioni di miglioramento del clima di fiducia, continua a risentire degli effetti della profonda recessione che ha colpito il Paese. I danni della crisi restano ingenti, in termini di riduzione delle unità produttive, dell’occupazione e degli investimenti. Questi elementi concorrono a ridurre in misura rilevante la domanda nazionale rivolta all’industria manifatturiera. Rimane il fatto che, a fronte della debolezza del mercato interno – conclude – il rafforzamento della ripresa internazionale atteso nei prossimi mesi resta pertanto un fattore determinante per la tenuta dei settori industriali dell’Elettrotecnica e dell’Elettronica italiane”.

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