L'OSSERVATORIO

Rallenta l’industria tecnologica, Anie: “Il governo intervenga”

Il comparto genera ancora il 3% del Pil, ma nel secondo semestre dell’anno scorso hanno “frenato” tutti i settori in termini di fatturato. Ma l’export regge. Per la prima parte del 2019 solo il 39% delle imprese prevede un miglioramento

Pubblicato il 21 Mar 2019

D. A.

Industrial-IoT

I settori dell’Industria tecnologica, nel 2018, hanno generato oltre il 3% del Pil nazionale. Complessivamente, dall’Elettronica ed Elettrotecnica si produce il 6% del fatturato aggregato del manifatturiero nazionale e il 7% delle esportazioni, con un’occupazione che corrisponde al 7% degli addetti totali dell’industria manifatturiera. I dati arrivano dall’Osservatorio Anie Confindustria, che analizza con preoccupazione l’andamento del comparto su diversi fronti. Guardando infatti allo scenario macroeconomico, a un dinamico 2017 è seguito un anno a minor crescita dove la maggiore incertezza interna e del contesto internazionale ha portato a un deciso indebolimento nella seconda parte del 2018, che ha impattato significativamente sul ciclo di investimenti e sugli ordinativi. L’indebolimento è confermato anche dall’indice Pmi (Purchasing Manufactoring Index) che, negli ultimi mesi del 2018, è entrato in territorio negativo, restando sotto la soglia di 50 (indice 50=nessun cambiamento) anche a inizio 2019.

A una crescita sostenuta registrata nel primo semestre 2018, è seguita, nel semestre successivo, una brusca inversione di tendenza. Rispetto ai dati congiunturali semestrali relativi al fatturato totale, a una crescita del 6.0% tra il primo semestre 2018 e il secondo 2017, è seguito nel secondo semestre 2018 un sensibile calo del 3,2%. L’andamento negativo si ripercuote anche in termini di esportazioni con un significativo calo del 4% tra il secondo e il primo semestre 2018 (rispetto invece a una crescita del 3,7% tra i due precedenti semestri). Sul fronte interno, si evidenziano gli effetti dovuti al rallentamento degli investimenti con una diminuzione del 2,6% tra il secondo e il primo semestre 2018 (rispetto ad una crescita dell’8% tra i due precedenti semestri).

In riferimento al fatturato aggregato relativo ai singoli mercati di Anie Confindustria, analizzando l’andamento nel medio termine, l’Industria perde il 3,2% (+9,7% primo semestre 2018 vs secondo semestre 2017), l’Energia segna un -6,4% (+8,2% primo semestre 2018 vs secondo semestre 2017), il Building perde il 2,8% (+4,7% primo semestre 2018 vs secondo semestre 2017). Fa eccezione il mondo dei Trasporti e Infrastrutture, unico settore a registrare una performance in crescita del 2,9% (+0,0% primo semestre 2018 vs secondo semestre 2017) dove a incidere positivamente, però, sono gli effetti legati al disallineamento temporale nella contabilizzazione delle commesse.

Guardando all’export, i settori di Anie nell’intero anno 2018 hanno registrato ugualmente una crescita del 2,5% (dato preconsuntivo su base annua) beneficiando del positivo contributo della domanda in Europa (+5,5%) Africa (+5,0%) e Asia Pacifico (+8,4%). Negativo l’andamento delle esportazioni in America che calano del 3,4%. La frenata sul fronte delle esportazioni è riconducibile a uno scenario internazionale reso più critico dal neo-protezionismo, dalle tensioni finanziarie e monetarie.

Nel confronto europeo nel 2018, i settori Anie mantengono un trend positivo ma meno dinamico rispetto alla media Eu (+5,5% la variazione del fatturato aggregato europeo nei settori dell’Elettronica ed Elettrotecnica contro il +6,5% del 2017) e anche rispetto all’anno precedente. Le economie emergenti dell’Est Europa mantengono invece un andamento più positivo, mentre i Paesi di storica specializzazione settoriale (tra cui Germania e Italia) mostrano un trend più debole.

Per il 2019, nel mese di gennaio, i dati Istat segnalano per i settori Anie un incremento del fatturato che, tuttavia riteniamo rappresenti un “rimbalzo” tecnico in un contesto che esprime minore potenziale, anche come segnalato dall’evoluzione del portafoglio ordini che nel 2018 ha visto un deciso ridimensionamento rispetto alle tendenze che hanno caratterizzato il biennio precedente. Gli ordinativi, infatti, sono passati da una crescita congiunturale del 10,5% del primo semestre 2018 (rispetto al primo semestre 2017) a una netta frenata nella seconda parte dell’anno con un risultato pari al +0,1% (rispetto al II semestre 2017).

“Il trend della seconda metà dell’anno 2018, il dato sugli ordinativi, il rallentamento registrato sui mercati esteri di sbocco delle tecnologie di Anie e un più ampio contesto mondiale caratterizzato dalle tensioni in diversi paesi e dalla guerra commerciale tra Cina e Stati Uniti, destano preoccupazioni sulla ripresa del mercato interno ed esterno”, sottolinea in una nota Giuliano Busetto, Presidente di Anie Confindustria. “Le politiche del Governo messe in atto fino ad oggi non sono ancora sufficientemente concentrate sull’Industria e atte a sostenere una reale spinta alla ripresa economica che può avvenire soltanto attraverso un efficace sostegno agli investimenti privati nel manifatturiero ed agli investimenti pubblici nelle infrastrutture. Chiediamo, quindi, al Governo misure urgenti che supportino gli investimenti privati (garantendo continuità al piano di investimenti in digitalizzazione come base per la competitività e l’innovazione tecnologica delle imprese italiane), che incentivino la spesa delle famiglie (nei meccanismi per attività di ristrutturazione ai fini della riqualificazione energetica degli immobili, loro sicurezza e sostenibilità ambientale), che sblocchino gli investimenti pubblici per la realizzazione di opere pubbliche, infrastrutture, trasporti ferroviari, fondamentali per il rilancio del Sistema Paese”.

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