“Antitrust Ue contro Google? Superfluo e sconsigliabile”

“Quello digitale è uno dei settori più concorrenziali e stimolanti del mondo: un’azione pubblica potrebbe metterne a rischio lo sviluppo”. L’analisi di Andrea Varsori e Diego Zuluaga

Pubblicato il 20 Gen 2016

Federica Meta

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L’intervento dell’Antitrust Ue contro Google? Superfluo e sconsigliabile. E’ questo, in sintesi, il parere Andrea Varsori, PhD Candidate al King’s College, e Diego Zuluaga, research fellow dell’Institute of Economic Affairs, espresso nel paper “Eu Antitrust Vs. Google”. Secondo gli esperti, si tratta di due iniziative – quella sul controllo dei servizi di acquisti comparativi di Google e su Android – che rischiano di frenare l’innovazione e la dinamicità del mercato digitale.

Secondo gli autori, “è il pericolo di intervento nel mercato digitale che rappresenta la maggiore preoccupazione. A oltre trent’anni dall’inizio della rivoluzione informatica, questo settore di attività economica globale è ancora fiorente. Ogni anno entrano nel mercato nuovi soggetti, provenienti tanto dai paesi tecnologicamente avanzati quanto da economie emergenti. Vengono scoperte sempre nuove applicazioni delle tecnologie attuali”.

“Le vecchie distinzioni tra mercati si fanno più sfumate – si legge nel paper – In questo contesto, l’intervento delle autorità antitrust può essere considerato superfluo e sconsigliabile. Non solo l’esperienza del passato ha dimostrato che, mentre l’innovazione è in grado di minacciare rapidamente qualsiasi posizione dominante, il costo potenziale dell’intervento pubblico può essere considerevolmente elevato. Sappiamo ben poco dei fattori che producono gli esiti economic nel settore digitale, ma le evidenze disponibili indicano che tale settore è uno dei mercati più concorrenziali, più stimolanti e più fiorenti del mondo. Un intervento di natura regolatoria potrebbe soffocarlo, anziché stimolarne la vitalità”.

Oltre all’inchiesta Antitrust su servizi comparativi e Android, Google rischia di vedersi aprire un nuova indagine. Solo ieri I’Europarlamento ha chiesto alla Commissione europea di verificare anche l’eventuale abuso di posizione dominante sul settore delle prenotazioni alberghiere online. La richiesta è contenuta nella risoluzione sul Digital Single Market votata da Strasburgo.

Ad aprile dello scorso anno l’Ue ha inviato una comunicazione di addebiti per presunto abuso di posizione dominante a Google sui mercati dei servizi generali di ricerca online. Google ha risposto a fine agosto e adesso l’Antitrust sta analizzando le controdeduzioni.

Secondo Bruxelles Google, che nella maggioranza degli Stati Ue detiene quote superiori al 90% nel mercato della ricerca su internet, favorisce “sistematicamente” il proprio prodotto per gli acquisti comparativi nelle pagine generali che mostrano i risultati delle ricerche. In via preliminare la Commissione ritiene che tale comportamento violi le norme antitrust Ue limitando la concorrenza e danneggiando i consumatori.

Nello stesso momento l’Antitrust aveva anche avviato formalmente un’indagine distinta sul comportamento di Google relativo al sistema operativo mobile Android per verificare se il gruppo ha concluso effettivamente accordi anticoncorrenziali o se abbia abusato di un’eventuale posizione dominante nel campo dei servizi operativi, applicazioni e servizi per i dispositivi mobili intelligenti.

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