Antonio Preto: “Norme evolute per innovazione disruptive”

Nuovi player, sharing economy, IoT, net neutrality, parità di accesso telecom, consolidamento del mercato, quad play: le sfide del regolatore si moltiplicano, dice il commissario Agcom al convegno “Telco per l’Italia”. L’authority protagonista della politica industriale del Paese

Pubblicato il 09 Giu 2016

Patrizia Licata

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Le evoluzioni del panorama economico e tecnologico richiedono un’evoluzione anche della normativa e le regole dovranno farsi più flessibili, essere in grado di tararsi sulla realtà, accompagnarla o indirizzarla. Che siano ex ante o ex post, dovranno coordinarsi in modo da favorire innovazione e concorrenza. Questo il messaggio del commissario Agcom Antonio Preto intervenuto nel corso dell’evento Telco per l’Italia: “Il futuro passa per una rete veloce, efficiente e capillare, disponibile per tutti i cittadini”, ha dichiarato Preto, perché la banda ultra larga per tutti è un valore economico, sociale e culturale o, con le parole del commissario, “un fattore competitivo per il paese, per rendere di nuovo l’Italia protagonista sulla scena internazionale, ma anche per aprire una nuova stagione di diritti che i cittadini possono esercitare”.

Quali i nuovi fattori che intervengono a cambiare il panorama economico e tecnologico? Preto ha indicato i principali: la rete di nuova generazione, ormai una realtà che sta prendendo forma in Italia; le piattaforme online della sharing economy; la Internet of Things (“la capacità delle reti, in assenza di nuovi investimenti, si esaurirà); l’ingresso di nuovi player sul mercato, come Enel Open Fiber; nuovi scenari di comunicazione come il quad play; la net neutrality (sono da poco state pubblicate le linee guida del Berec). Ancora, Preto ha citato la tendenza al consolidamento sul mercato delle Tlc: è in corso di revisione da parte dell’antitrust Ue la fusione Wind-H3G in Italia e Agcom “è pronta a dare il supporto di chi conosce il mercato e l’impatto concreto dell’operazione”, ha affermato il commissario.

“Questi sono tutti fattori dirompenti: bene il dibattito Ue per adattare le norme a cambiamenti in atto”, ha sottolineato Preto. “Il ruolo di Agcom e delle altre authority non è solo la tutela della concorrenza o del consumatore: influiamo anche sulle politiche industriali del paese favorendo innovazione e investimenti”.

La promozione degli investimenti è diventata parte fondamentale della regolazione Agcom, ha proseguito il commissario: l’authority ha riscritto regole di accesso telecom in logica proconcorrenziale in particolare con le norme sulla disaggregazione dei servizi, la manutenzione e l’introduzione del vectoring in ambiente multioperatore. “Lo scopo era azzerare i comportamenti degli incumbent verticalmente integrati, agevolare l’obbligo di accesso e la non discriminazione. La piena qualità di accesso e la maggiore qualità dei servizi di manutenzione è tra gli obiettivi Agcom ma non riteniamo necessaria la separazione strutturale dell’incumbent per garantire parità di accesso”, ha aggiunto Preto.

La concorrenza infrastrutturale e la parità di accesso restano fondamentali anche oggi che l’Italia va verso una rete di nuova generazione ed è proprio grazie a norme efficaci che l’Italia, pur se ancora indietro nella digitalizzazioine, sta rapidamente colmando il divario, ha indicato il commissario. Ma “la diffusione delle reti di nuova generazione non si fa solo con la regolazione proconcorrenziale e la parità di accesso, che è efficace nelle aree redditizie; in quelle a fallimento di mercato è necessario l’intervento dello Stato, complementare al privato, e il governo ha fatto la sua parte. Anche Agcom ha contribuito attivamente fornendo le linee guida per la stesura dei bandi Infratel: giochiamo un ruolo importante nell’infrastrutturazione del paese”.

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