LO STUDIO

App nel mirino: un quarto dei budget IT se ne va nei test qualità

E’ quanto emerge dal World Quality Report, lo studio di Capgemini e Sogeti che prende in esame lo stato delle pratiche di test e verifica della qualità applicativa da parte delle aziende

Pubblicato il 07 Gen 2014

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In media, quasi un quarto dell’intero budget IT di un’azienda viene speso per attività di Testing e Quality Assurance sulle applicazioni. Questo uno dei principali dati che emergono dalla quinta edizione annuale del World Quality Report, lo studio su base globale che esamina lo stato delle pratiche di test e verifica della qualità applicativa in vari comparti produttivi e aree geografiche. Lo studio è stato condotto da Capgemini, uno dei più importanti fornitori mondiali di servizi di consulenza, tecnologia e outsourcing, e Sogeti, la sua divisione specializzata in servizi professionali.

“I dati emersi dall’edizione del World Quality Report di quest’anno riconfermano l’importanza sempre più strategica delle funzioni di Testing & Quality Assurance per il contributo che offrono al raggiungimento degli obiettivi operativi delle aziende e al soddisfacimento delle aspettative dei clienti”, ha commentato Marco Bonanni, responsabile Global Service Line del Testing di Capgemini Italia.

All’aumentata importanza della qualità applicativa è equivalso un incremento della percentuale della spesa IT media destinata alle attività di QA, che è passata dal 18% del 2012 al 23% del 2013. Molte aziende faticano ancora a dimostrare al proprio interno il reale valore delle attività di testing. Inoltre, anche se la tecnologia mobile è un canale prioritario per il coinvolgimento di dipendenti e clienti, quasi metà degli intervistati (45%) non riesce ancora a validare adeguatamente le funzionalità, le performance e la sicurezza di applicazioni e dispositivi mobili. Sebbene il report evidenzi un rapido incremento dei test per mobile (dal 31% del 2012 al 55% del 2013), oltre metà del campione intervistato (56%) sottolinea come la mancanza di metodi ad hoc rappresenti l’ostacolo principale di test in questa area, mentre un ulteriore 48% riferisce di non disporre di professionisti in ambito mobile.

La sempre più forte dipendenza delle aziende dai sistemi e dalle applicazioni IT, per supportare la continuità operativa del core business, sta portando all’adozione di un approccio verso la QA molto più strategico, centralizzato e orientato al business. Rispetto all’8% del 2012, nel 2013 oltre un quarto degli intervistati (il 26%) ha consolidato la propria funzione di QA all’interno di singoli progetti, linee di business o nell’intera azienda. Quasi un intervistato su cinque (19%) ha dichiarato che la propria azienda dispone di un Testing Center of Excellence (TCOE) totalmente operativo e pronto a soddisfare le richieste del business; un valore in aumento rispetto al più esiguo 6% dello scorso anno in conseguenza della tendenza a rendere i processi di test molto più industrializzati all’interno delle aziende.

Cresce anche la richiesta di competenze verticali e di business da parte dei tester, con circa due terzi (63%) degli executive intervistati convinti che la comprensione delle dinamiche di business sia importante per poter allineare meglio le funzioni QA con le priorità strategiche delle aziende.


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