AMBIENTE

Apple scommette sulle rinnovabili: patti “green” con i produttori cinesi

L’obiettivo è di ridurre drasticamente le emissioni di anidride carbonica nei processi di produzione dei device. Già 44 fornitori hanno aderito. Il piano pubblicato in vista della giornata mondiale della Terra del 22 aprile

Pubblicato il 19 Apr 2019

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Arrivare a produrre i propri dispositivi utilizzando al 100% energie rinnovabili. E’ l’obiettivo annunciato da Apple all’interno del proprio rapporto sulla responsabilità ambientale, pubblicato in vista della giornata mondiale della Terra che si celebrerà 22 aprile. 

Per raggiungere l’obiettivo la casa di Cupertino avrà bisogno della collaborazione dei propri fornitori cinesi, che rappresentano uno dei mercati più importanti per Apple, oltre che uno dei riferimenti più importanti per la produzione die dispositivi della società fondata da Steve Jobs. 

Nel documento Apple annuncia di voler compiere “grandi passi” per ridurre le emissioni di anidride carbonica, e a questo principio hanno già aderito 44 tra i fornitori dell’azienda, molti dei quali hanno headquarters in Cina. 

Allo stesso tempo Apple starebbe parando con i propri partner cinesi, oltre che la riduzione delle emissioni nocive per la salute del pianeta, anche per studiare e mettere a punto materiali più “green” da utilizzare nei processi di produzione. 

Proprio per spingere su innovazione e riutilizzo dei materiali Apple ha inoltre avviato una collaborazione con l’associazione cinese dell’economica circolare, e ha deciso di quadruplicare il numero di punti vendita negli Stati Uniti disponibili a riciclare gli iPhone usati restituiti dai clienti Usa, che verranno smontati da un robot specializzato nel riciclaggio, Daisy, che è in grado di smontare 15 diversi modelli di iPhone alla velocità di 200 dispositivi ogni ora, “recuperando materiali – si legge in una nota – che vengono immessi nuovamente nel processo produttivo come il cobalto, riusato nelle batterie, e l’alluminio con cui viene fatto il guscio dei MacBook Air”.

L’azienda ha inoltre annunciato l’apertura di un Material Recovery Lab, con sede ad Austin, in Texas, che “cercherà soluzioni innovative basate sulla robotica e l’apprendimento automatico per migliorare metodologie tradizionali quali il disassemblaggio mirato, lo smistamento e la triturazione”, che si dedicherà allo studio di nuovi processi di riciclo. 

Daisy – spiega in una nota l’azienda californiana – provvederà a disassemblare e riciclare gli iPhone idonei restituiti ai punti vendita di Best Buy negli Usa e ai punti vendita Kpn nei Paesi Bassi”.

Apple ha poi reso noto di aver ricevuto quasi un milione di dispositivi tramite i suoi programmi di riciclo: nel 2018, l’azienda ha ricondizionato oltre 7,8 milioni di dispositivi Apple e ha contribuito a evitare che più di 48mila tonnellate di rifiuti elettronici finissero nelle discariche.

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