CONCORRENZA

L’accusa di Spotify: “Apple store troppo caro”. Indaga l’Antitrust Ue

La Commissione sta raccogliendo le informazioni preliminari in vista dell’apertura ufficiale di una procedura. Al centro le commissioni – fino al 30% dei ricavi degli acquisti in-app per il primo anno – che lo store della Mela incassa per distribuire le applicazioni di terzi

Pubblicato il 06 Mag 2019

A. S.

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L’Autorità Antitrust della Commissione europea sarebbe già pronta ad aprire un’indagine su Apple, partita da una segnalazione arrivata da Spotify nei mesi scorsi. Ad anticipare la notizia è il Financial Times, secondo cui sarebbero già in corso le procedure preliminari e l’indagine potrebbe essere annunciata ufficialmente già nelle prossime settimane.

Era stato proprio il colosso svedese delle streaming musicale a rendere pubblico, a marzo, di aver segnalato all’Antitrust il fatto che la casa di Cupertino chieda a sviluppatori e fornitori di contenuti, per accettare di distribuire i loro prodotti sull’Apple Store, una percentuale – almeno per il primo anno – che arriva fino al 30% dei ricavi provenienti dagli acquisti in-app. Circostanza che Spotify interpreta come un mezzo messo in campo da Apple favorire i contenuti prodotti in proprio, ed è facile a questo punto chiamare in ballo la concorrenza nello streaming musicale in atto tra Spotify ed Apple Music, nella quale la società svedese  si sente penalizzata e denuncia la difficoltà di mantenere prezzi competitivi rispetto a Apple Music. “Pagando questa commissione siamo costretti a tenere il prezzo della nostra offerta premium più alto rispetto a quello di Apple Music – osservava a marzo in un post sul blog aziendale il Ceo di Spotify, Daniel Ek – Non possiamo accettare che questo avvenga se vogliamo offrire ai nostri utenti prezzi competitivi”.

Chi vende App, sostiene Spotify, è obbligato a utilizzare l’App Store per arrivare ai dispositivi Apple, e quindi a pagare i costi extra eventualmente richiesti.

Ma secondo il punto di vista di Apple, Spotify trae grandi vantaggi dalla propria presenza sull’Apple Store, a iniziare dagli oltre duecento aggiornamenti dell’App implementati finora. Quanto infine alle commissioni, secondo Apple vengono applicate in maniera diversificate a seconda che si tratti di utenti a pagamento o di persone che accedono alle versioni “free” delle app.

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