LA QUOTAZIONE

Arm, debutto “stellare” al Nasdaq: capitalizzazione da oltre 65 miliardi

Dopo un’apertura in rialzo del 10% il titolo dell’azienda di proprietà del colosso giapponese Softbank si è impennato del 25% a 63,59 dollari per azione

Pubblicato il 14 Set 2023

arm

Arm torna a Wall Street con un Ipo da record, il più importante dal 2021. Il prezzo di collocamento al Nasdaq fissato da SoftBank era di 51 dollari per azione, che avrebbero portato la società a una valutazione complessiva di circa 54,5 miliardi di dollari. Ma al termine della prima giornata di contrattazioni il titolo ha segnato un valoredi 63,59 dollari, per un rialzo del 24,6% e una valutazione complessiva che è arrivata a superare i 65 miliardi di dollari.

Per la società britannica si è trattato di un ritorno sui mercati finanziari: dopo averla acquistata nel 2016, Softbank decise infatti di delistarla dalle piazze di Londra e New York, dove era presente dal 1998. L’Ipo arriva in un momento in cui le quotazioni  hanno registrato alla Borsa statunitense un periodo di bassa vivacità, uno dei più bassi se si considerano gli ultimi 20 anni, per via dell’aumento dei tassi di interesse e della crescita dell’inflazione.

Richiesta 10 volte superiore all’offerta

Secondo quanto riportato dai media statunitensi le richieste per acquistare il titolo di Arm sono state 10 volte superiori all’offerta. L’operazione dovrebbe portare nelle casse di SoftBank liquidità per oltre 5 miliardi di dollari. La quotazione si attesta sull’estremità più alta della forbice prevista da Softbank, che aveva acquisito Arm nel 2016 per circa 32 miliardi di dollari, e che prevedeva di collocare le azioni sul mercato a un prezzo compreso tra i 47 e i 51 dollari. Sul mercato va, per la precisione, il 9,4% dei titoli di Arm, mentre l’investitore giapponese – unico venditore – manterrà in portafoglio più del 90% delle azioni dell’azienda.

Le big tech mondiali tra gli acquirenti

Tra i gruppi interessati a rilevare pacchetti azionari di Arm figurano, secondo le indiscrezioni della stampa statunitense, alcune delle principali big tech su scala mondiale, come Apple, Google, Nvidia, Samsung, Intel e Tsmc, che potrebbero arrivare a rilevare titoli per un valore complessivo vicino ai 735 milioni di dollari.

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