NANOTECNOLOGIE

Storage “eterno” per i dati nel nanovetro in 5D

Il cd contiene 360 terabyte di dati e dura fino a 13,8 miliardi di anni resistendo a 190 gradi. Prodotto in laboratorio alla University of Southampton, potrebbe avere applicazioni commerciali nei prossimi decenni

Pubblicato il 29 Feb 2016

Patrizia Licata

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A chi affideremo le memorie delle nostre civiltà se i libri, le foto, persino gli hard drive si deteriorano e distruggono con i secoli? La preservazione del patrimonio culturale dell’umanità potrebbe essere compito per dei super-dischi di nanovetro a cinque dimensioni, messi a punto da scienziati britannici della University of Southampton.

Gli esperti di questa università hanno creato un nuovo formato per la conservazione dei dati che codifica l’informazione in nanostrutture di vetro. Un disco standard in 5D conserva circa 360 terabyte di dati e dura fino a 13,8 miliardi di anni resistendo anche a 190° Centigradi.

Il metodo dello storage a cinque dimensioni è stato descritto per la prima volta in un articolo nel 2013 ma è ora perfezionato a tal punto che gli scienziati pensano si possa commercializzare.

Un comune Cd legge i dati grazie al laser che scorre sul disco e incontra o no dei piccolissimi buchi (bump) sulla sua superficie e li interpreta come 1 (bump) o 0 (superfice piatta). Il laser puntato sulla traccia del Cd riconosce le sequenze di bump e ricostruisce i singoli byte digitalizzati. Si tratta di uno storage a due dimensioni soggetto alle vulnerabilità del materiale fisico del Cd.

Il disco 5D invece conserva i dati non sulla superficie ma nel suo interno in strutture fisiche nanometriche dette “nanograting” che pure cambiano in base a come riflettono la luce ma lo fanno in cinque anziché due dimensioni, permettendo di conservare molti più dati. L’uso di uno speciale vetro rende i dischi 5D molto più resistenti al tempo e alle condizioni esterne.

Lo storage dei dati in 5D può essere utile per musei e altri istituti con un considerevole patrimonio da preservare, ma secondo gli scienziati britannici ci sono anche applicazioni commerciali non così lontane nel futuro. Costruire questi dischi è molto costoso: per questo sono ancora un prodotto da laboratorio di ricerca. Ma leggere i dischi 5D è relativamente semplice e il team della Southampton ritiene che nei prossimi decenni arriverà un equivalente del lettore Dvd per decodificare facilmente questi super-Cd.

“Nessuno sa quello che accadrà tra qualche millennio”, dicono i ricercatori. “Ma noi possiamo garantire di avere la capacità di conservare la cultura, il linguaggio e l’essenza della specie umana su un semplice pezzo di vetro. Per le civiltà future o per qualunque altra cosa ci sarà”.

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