LE INDAGINI

Assicurazioni, triplicati gli attacchi informatici. E arriva la concorrenza delle Big Tech

In tre anni è aumentato di oltre il 40% il costo medio del cybercrime sostenuto da banche e assicurazioni. Le compagnie faticano a offrire una customer exeperience soddisfacente e i clienti, specie i più giovani, sono attratti dai nuovi soggetti che stanno per fare il loro ingresso sul mercato

Pubblicato il 22 Mag 2018

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Assicurazioni sulla difensiva. Chiamate a fronteggiare gli attacchi del cybercrime e la concorrenza delle Big Tech pronte a fare il loro ingresso nel mercato.

Il primo fronte è quello della sicurezza. Negli ultimi cinque anni si sono triplicati gli attacchi informatici a danno delle aziende operanti nel settore dei servizi finanziari. La ricerca “Cost of Cyber Crime”, condotta da Accenture Security insieme al Ponemon Institute, rivela che in tre anni il costo medio del cybercrime sostenuto da banche e assicurazioni a livello internazionale è aumentato di oltre il 40%. Si è passati dai 12,97 milioni di dollari per azienda del 2014 ai 18,28 milioni di dollari dello scorso anno. Nel 2017 ciascuna azienda finanziaria ha subito in media 125 violazioni. Banche e assicurazioni stanno orientando i propri investimenti verso tecnologie di sicurezza, per ridurre i costi legati agli attacchi. Introducendo sistemi di security intelligence, tecnologie di automazione, orchestrazione e machine learning.

“Nonostante i cyber attack costino sempre di più, banche e assicurazioni stanno spendendo in modo più equilibrato rispetto alle aziende di altri settori, investendo nelle tecnologie di sicurezza più innovative”, sottolinea Andrea Agosti, Financial Services Lead di Accenture Security. Quasi due terzi dei costi complessivi per la sicurezza sono destinati a individuare, rispondere e contenere le violazioni. L’impatto maggiore è determinato dall’interruzione delle attività e dalla perdita di dati. I costi più elevati si sono registrati a fronte di attacchi messi in atto mediante denial of services, malicious insider, phishing e altre tecniche di social engineering.

Non arrivano buone notizie neppure dal Word Insurance Report 2018, il report annuale sul settore assicurativo. Secondo lo studio realizzato insieme a Efma, le compagnie assicurative fanno fatica ad offrire una customer experience soddisfacente ai propri clienti. Si collocano al terzo posto, dopo il settore retail e quello bancario, per grado di soddisfazione. E il divario cresce tra i clienti più giovani: appena il 26% degli appartenenti alla Generazione Y dichiara di aver avuto un’esperienza positiva con la propria compagnia assicurativa, contro il 32% che dà lo stesso giudizio sulla propria banca. I clienti si spostano verso i canali digitali: più della metà degli intervistati è interessato a gestire transazioni via web e oltre il 40% considera le app uno strumento fondamentale.

I clienti, soprattutto i più giovani, sono attratti dall’imminente ingresso sul mercato delle Big Tech. Quasi il 30% si dice propenso ad acquistare da loro un prodotto assicurativo, un datop in crescita del 12% rispetto al 2015. Generazione Y e i “tech-savvy” sono più portati ad abbandonare le compagnie tradizionali. Per restare competitive, le assicurazioni sono chiamate a migliorare la loro digital agility e a sviluppare modelli operativi nuovi, al passo con i tempi.

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