Banda larga, Giacomelli: “Pronti 7 miliardi di risorse pubbliche”

L’annuncio del sottosegretario alle Comunicazioni: “Nei prossimi giorni sarà presentato il piano nazionale. Puntiamo ad arrivare al 50% di copertura previsto dall’Agenda digitale europea”. Ma la fibra non basta: “Serve sostenere la domanda partendo dall’innovazione nella PA”

Pubblicato il 18 Nov 2014

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Il Piano nazionale sulla banda larga “sarà presentato nei prossimi giorni”. Lo ha annunciato il sottosegretario allo Sviluppo economico con delega alle Comunicazioni, Antonello Giacomelli, intervenuto al convegno organizzato da Telecom Italia in collaborazione con l’Ocse, “Internet, jobs&skills: an opportunity for growth”. “Nei prossimi giorni – ha detto – sarà presentato il Piano nazionale sulla banda larga con cui abbiamo dato una forma organizzata agli investimenti pubblici, linee sviluppo e clusterizzazioni dei comuni”.

Il sottosegretario ha tenuto a mettere in risalto il fatto che per la prima volta si è messo nero su bianco un progetto sistemico e non una somma di piani regionali. “Una delle obiezioni della Commissione Ue rispetto ai precedenti piani era fossero una sommatoia di progetti regionali, senza un coordinamento nazionale – ha spiegato Giacomelli – Noi abbiamo messo intorno a un tavolo tutti gli attori per fare un unico grande piano nazionale che fosse riferimento per tutti, ministeri, agenzie e interlocutori privati. Le risorse ci sono ma non erano usate in modo razionale”.

“Abbiamo, insieme con gli operatori, stimato una spesa di 7 miliardi per arrivare al 50% dell’obiettivo dell’Agenda digitale – ha detto – Quelli del pubblico saranno concentrati per portare la capacità della rete da 30 a 100 megabit”. Per il governo serviranno complessivamente 14 miliardi di euro per costruire una rete a larghissima banda che possa raggiungere la maggior parte dell’Italia.

Giacomelli ha poi ricordato che il governo sta intervenendo anche sul fronte delle regole e degli oneri fiscali: “Nello Sblocca Italia ci sono miusre di defiscalizzazione per gli investimenti nelle aree bianche e azioni che vanno nella direzione di garantire meno oneri aggiuntivi per le telco”. Per il sottosegretario occorre però sfatare il mito che la “semplice posa della fibra abbia un effetto taumaturgico”. Insieme al rilancio degli investimenti serve un’azione di sostegno alla domanda che non può che partire dall’innovazione nella PA.

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