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Banda ultralarga, Dècina: “Infratel avrà ruolo centrale in monitoraggio cantieri”

Il presidente della in-house del Mise fa il punto sulla roadmap dei bandi e sulla complicata partita delle aree bianche. “Interessato il 95% dei comuni”

Pubblicato il 12 Giu 2017

Mila Fiordalisi

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Il primo bando Infratel per cablare le aree bianche è stato assegnato. Il percorso non è stato semplice, fra mappatura del territorio, ricorsi e le immancabili polemiche “politiche”. Ma la roadmap sta procedendo e l’in-house del Mise si prepara per l’aggiudicazione anche del secondo bando che porterà a 17 le regioni interessate dai cantieri. Il tema della banda ulltralarga è decisamente uno dei più caldi in questo momento. E non a caso sarà cruciale nell’agenda dell’EY Capri Digital Summit 2017.

Maurizio Décina, presidente di Infratel fa il punto con Corcom sulle cose fatte e da farsi e sul ruolo che la in-house del Mise avrà nei prossimi anni.

Presidente Dècina, il primo bando per cablare le aree bianche è stato assegnato. È stato un percorso non semplice, cosa può raccontarci?

Infratel è una piccola stazione appaltante del Ministero dello Sviluppo Economico costituta da un centinaio di addetti e dedicata allo sviluppo delle reti di accesso a banda larga e ultralarga nelle zone a fallimento di mercato del Paese. Negli ultimi due anni il Governo ed il Ministero hanno varato un nuovo modello per incentivare la costruzione delle reti di accesso a banda ultralarga (BUL), il Modello ad Investimento Diretto. Questo nuovo modello comporta che la proprietà dell’infrastruttura resti pubblica e che il concessionario wholesaler, individuato con gara, sia tenuto, per stimolare la domanda, a praticare prezzi regolati dall’Agcom inferiori a quelli dell’offerta di riferimento di Telecom Italia. Il modello è stato appunto scelto per favorire la competizione tra operatori retailer nelle aree bianche del Paese ed in effetti il primo Bando di Gara BUL ha avuto la partecipazione di almeno due concorrenti per Lotto. Di contro il precedente Modello a Contributo, attuato fino al Piano Euro Sud, aveva visto Telecom concorrere praticamente da sola ed ottenere un contributo a fondo perduto fino al 70% dell’investimento complessivo, senza dover modificare i prezzi all’ingrosso. La scelta del modello ad investimento diretto fatta dal Governo e dal Ministero è stata condivisa con la Commissione Europea all’atto della presentazione del Piano a Banda Ultralarga che prevede tre bandi di gara per la copertura di circa 10 milioni di abitazioni residenziali, imprese e sedi della Pubblica Amministrazione. Il bando di gara, è stato sviluppato da Infratel con il contributo delle tre Autorità: Antitrust, Comunicazioni e Anticorruzione.

Ora cosa accade?

Il primo bando BUL ha visto l’aggiudicazione dei 5 lotti al concorrente Open Fiber. Il bando prevede la costruzione di reti di accesso in circa 3.000 comuni per un totale di circa 4 milioni di unità immobiliari da coprire obbligatoriamente e di circa seicentomila unità da coprire facoltativamente (case sparse). Dei 4 milioni obbligatori, circa un milione e quattrocentomila da realizzare in tecnologia fiber to the building/home (FTTB/H) e circa due milioni e seicentomila in tecnologia fiber to the node (FTTN). L’offerta aggiudicataria di Open Fiber ha proposto che circa quattro milioni e duecentomila unità immobiliari (le obbligatorie più duecentomila facoltative) vengano coperte con tecnologia FTTH, mentre il restante nucleo di unità immobiliari facoltative vengono coperte con tecnologia FTTN di tipo fixed wireless su banda licenziata a 28 GHz. La copertura totale è del 99,3%. Per quanto riguarda l’offerta economica, rispetto alla base di asta di circa 1,4 miliardi di Euro, Open Fiber si è aggiudicata i 5 lotti offrendo un totale di circa 675 milioni di euro, con uno sconto superiore al 50%. Le risultanze della gara sono superiori alle aspettative, sia dal punto di vista tecnico (uso diffuso di tecnologia in fibra ottica e uso mirato del fixed wireless per le case remote), sia dal punto di vista economico, con grandi risparmi per lo Stato che potrà reinvestire le somme risparmiate nel finanziamento di altri aspetti del piano BUL.

Una volta conclusa la partita dei bandi quale sarà e dovrà essere il ruolo di Infratel?

Infratel è direttamente responsabile della stesura dei bandi di gara, della conduzione della gara, del controllo della costruzione delle infrastrutture da parte dei concessionari, e, dopo il collaudo e la cessione della rete in concessione per 20 anni al vincitore, Infratel è responsabile del monitoraggio dell’esercizio e della procedura di “claw back” per la determinazione del valore economico della concessione. Compiti importanti che accompagnano tutta la vita degli impianti, dalla progettazione all’esercizio. Per l’esecuzione dei bandi BUL Infratel dovrà operare nei prossimi 3-4 anni in tutti i comuni interessati alle aree bianche dei bandi: si tratta di circa 7.700 comuni su circa 8.000! Per ciascuno di questi comuni il concessionario sviluppa un cantiere di costruzione che deve essere controllato economicamente e tecnicamente da Infratel.

La mappatura delle aree bianche è un work in progress. E’ vero che molte delle zone scoperte sono all’interno delle città?

Le aree bianche delle tre gare BUL a concessione sono diffuse nel 95% dei comuni Italiani. La figura (a seguire ndr.) mostra la numerosità delle unità immobiliari (UI: abitazioni e unità locali) che si trovano: nelle aree grigie e nere (19,5 milioni di UI), nelle aree bianche dei bandi BUL, nonché nelle ex aree bianche del piano Eurosud (modello a contributo) e del piano dei 700 comuni (modello diretto), oggi diventate aree grigie in quanto dotate di infrastruttura incentivata o realizzata con finanza pubblica. A partire dagli interventi avviati nel 2013, il Governo ha finora già contribuito alla copertura a banda ultralarga di circa il 20% della popolazione: circa 7 milioni di unità immobiliari.Con le gare BUL in corso (circa 10 milioni di unità immobiliari) si arriverà alla copertura con fondi pubblici al 2020 di circa il 44% della popolazione corrispondente a circa il 47% delle unità immobiliari del Paese.

Copertura delle unità immobiliari (abitazioni e unità locali) nelle aree bianche, grigie e nere del Paese. Totale 36,5 milioni di unità immobiliari. Fonte Infratel 2017

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