“La piattaforma europea di pay-tv era una nostra idea e ci stiamo lavorando comunque, se servisse anche con altri partner”. Se le parole di Pier Silvio Berlusconi, vicepresidente e amministratore delegato di Mediaset, in merito alla querelle Premium-Vivendi non sono un’apertura a Sky, poco ci manca.
Commentando a margine della presentazione prima serie tv su Papa Bergoglio la disputa in atto da mesi con la media company francese, rea secondo il Gruppo di Cologno Monzese di aver stracciato illegalmente l’accordo siglato ad aprile, Berlusconi junior non ha chiuso all’ipotesi di un tandem con il rivale di sempre. Interpellato precisamente sulla possibilità che fra gli “altri partner” ci possa essere Sky, l’Ad di Mediaset si è limitato a un laconico “su questo non posso parlare”, lasciandosi sfuggire un sorriso. “I primi partner” con cui ci sono colloqui in atto, ha comunque specificato, “sono i broadcaster in Germania, Francia e Spagna”
“Le società telefoniche e Telecom sono già abbastanza in ritardo, oggi devono entrare nel mondo dei contenuti. Questo aiuterebbe anche la penetrazione della banda larga”, ha affermato rispondendo a una domanda sull’ipotesi che Telecom Italia possa entrare in un accordo a tre con Vivendi per la gestione di Mediaset Premium. Con Vivendi “c’è un accordo e ad oggi noi chiediamo l’esecuzione del contratto”. Dalla società francese, ha proseguito, “abbiamo ricevuto un danno gravissimo e ancora oggi ci sfuggono completamente i motivi del loro rifiuto”.
L’ammissione pubblica di una ricerca di partner alternativi a Vivendi rompe un silenzio che andava avanti da settimane, dettato probabilmente dalla delicatezza della battaglia legale. L’interesse di Sky per Mediaset Premium è fatto noto ai più, anche se la pay-tv di Rupert Murdoch non ha mai affondato il colpo seriamente.
Rumors su presunti colloqui e trattative hanno iniziato a susseguirsi dopo la rottura fra Berlusconi e Bolloré, crescendo di intensità col passare dei giorni. Il messaggio di Pier Silvio Berlusconi è una reale apertura a Sky o un tentativo disperato di mettere sotto pressione Vivendi e riaprire il tavolo delle trattativa? Difficile fare previsioni. I prossimi giorni potranno rendere tutto più chiaro.