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Big data, la soluzione è nel cognitive computing. Ma aziende pronte a metà

Studio Ibm: la maggioranza dei professionisti del marketing e delle vendite ritiene che le nuove tecnologie rivoluzioneranno il loro settore. Ma solo una minoranza prevede un’adozione immediata

Pubblicato il 29 Ago 2017

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Diluvio di dati, aziende preparate a metà. O meglio: la maggioranza dei professionisti del marketing e delle vendite, travolti dal data deluge, indicano che i loro settori sono pronti ad adottare tecnologie cognitive nei prossimi tre anni. Ma solo il 24% dei Chief Marketing Officer e sales leader pensa di mettere in atto opportune strategie per implementare già nel presente queste soluzioni tecnologiche.

Emerge da uno Ibm Institute for Business Value, “From data deluge to intelligent insights: Adopting cognitive computing to unlock value for marketing and sales” (condotto in collaborazione con Oxford Economics) basato su un sondaggio, condotto a livello globale, che ha coinvolto 525 CMO e 389 responsabili vendite in tutti i settori per conoscere quanto addetti marketing e venditori intendono adottare il cognitive computing.

Le tecnologie di cognitive computing, come Watson di Ibm, sono in grado di comprendere e interpretare rapidamente grandi quantità di dati strutturati e non strutturati, come suoni e immagini, allo stesso modo degli esseri umani, ragionando, apprendendo e interagendo per prendere decisioni più accurate. Mentre gli strumenti di analytics tradizionali possono fornire dati da cui le aziende possono trarre approfondimenti, il cognitive può predire più facilmente i risultati e trasformare preziosi insight in raccomandazioni, che possono avere un impatto reale sulle decisioni di business.

I professionisti del marketing si aspettano un reale vantaggio del cognitive in due aree chiave: migliore esperienza dei clienti e migliori risultati finanziari, inclusi aumento dei rendimenti finanziari e maggiore capacità di identificare i Roi di marketing. Per gli specialisti di vendita tutto è volto a ottenere finalmente una comprensione a 360 gradi dei clienti per aiutare a prevedere le loro esigenze e migliorare l’ingaggio di nuovi clienti potenziali, la strategia di gestione delle lead, l’esperienza e l’assistenza dei clienti.

Per realizzare il pieno potenziale del cognitive computing per le funzioni di marketing e vendita, lo studio raccomanda, a Cmo e responsabili vendite, di fare spazio alle soluzioni cognitive nella strategia aziendale di Digital Reinvention (aziende di diversi settori stanno reinventando l’esperienza del cliente con una varietà di tecnologie digitali, dalle mobile app all’Internet delle cose fino alla realtà virtuale), migliorare skill di business dei dipendenti, non solo le loro capacità analitiche, rendere le soluzioni cognitive un’ottima opportunità per collaborare e rinnovarsi. Infine “iniziare in piccolo, se necessario, ma comunque cominciare”, raccomanda Ibm.

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