IL PRIMATO

Bitcoin “corre” oltre quota 12mila dollari: è allarme bolla

Continua la progressione della moneta virtuale: la capitalizzazione supera il valore di Goldman Sachs, attestandosi a 203 miliardi di dollari. Ma si fanno largo le voci critiche. L’economista Stephen Roach: “Concetto tossico per gli investitori. E’ una speculazione pericolosa”

Pubblicato il 06 Dic 2017

A. S.

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La capitalizzazione dei Bitcoin in circolazione supera quota 203 miliardi di dollari, mentre il valore di tutte le criptovalute in circolazione sfonda il tetto dei 370 miliardi di dollari. Questo grazie al record appena registrato, con un Bitcoin che vale ormai più di12mila dollari. Per dare un quadro del risultato raggiunto, oggi il valore dei Bitcoin in circolazione è ormai il doppio, secondo i calcoli di Coinmarketcap, del valore di mercato di un gigante delle banche come Goldman Sachs, mentre l’insieme delle valute virtuale supera il valore di Jp Morgan, che si ferma a 366,8 miliardi di dollari.

Quella del Bitcoin è una progressione costante, che ha portato la criptovaluta, dai 5mila dollari di valore che si registravano a ottobre, a superare quota 10mila dollari il 28 novembre, e quota 11mila il 29 novembre.

Secondo le previsioni degli analisti il valore potrebbe continuare a crescere nei prossimi giorni e nelle prossime settimane, anche grazie alle decisioni di due exchange di Chicago: Cme e Cboe, infatti, sono pronti a lanciare i future della criptovaluta.

C’è però anche chi avanza qualche dubbio, come ha fatto Stephen Roach, che in passato è stato economista in Morgan Stanley, in un’intervista alla Cnbc: L’esperto ha parlato dei Bitcoin come di un “concetto tossico per gli investitori”: “Si tratta – afferma – di una bolla speculativa pericolosa che va oltre ogni possibile immaginazione. Non ho mai visto un grafico in cui il rally di un prezzo ha una tendenza verticale. E Bitcoin ha una tendenza verticale che non ho mai visto nella mia carriera”.

Nelle scorse settimane a bocciare i Bitcoin era stata anche la Banca centrale europea, per bocca di Yves Mersch, membro del consiglio direttivo Bce: “Il loro potere di acquisto –ha detto riferendosi alle criptovalute – è soggetto ad ampie oscillazioni e dipende esclusivamente dall’attività di mercato degli speculatori. Resta da vedere se queste valute virtuali possano essere considerate strumenti alternativi di pagamento per i consumatori, eccetto in casi estremi come negli Stati falliti”.

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