LA RIFORMA PNRR

Brevetti e tech transfer, cosa prevede il nuovo Codice della proprietà industriale

Il ministro Urso: “Finalmente un cambio di passo grazie all’abolizione del cosiddetto professor privilege: la titolarità delle invenzioni in mano alle Università renderà più agevole il passaggio dell’innovazione dal sistema della ricerca a quello produttivo”

Pubblicato il 21 Lug 2023

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Il disegno di legge di modifica del Codice della proprietà industriale è stato approvato a Montecitorio con una larga maggioranza, segnando un traguardo importante dopo oltre 10 anni di tentativi.

La riforma è di competenza del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, il cui titolare Adolfo Urso parla ora di “traguardo importante, nel pieno rispetto dei tempi previsti dal Pnrr“.

Il cambio di passo: fine del professor privilege

“L’azione del Ministero, portata avanti condividendo il percorso con gli stakeholders interessati, contribuisce ad agevolare l’accesso al sistema della proprietà industriale e rafforza l’importanza dei brevetti, dei marchi e dei disegni all’interno del tessuto produttivo – chiarisce Urso -. Finalmente si segna un cambio di passo anche nei processi di trasferimento tecnologico e di valorizzazione dei brevetti grazie all’abolizione del cosiddetto professor privilege: la titolarità delle invenzioni in mano alle Università con molta probabilità renderà più agevole il passaggio dell’innovazione dal sistema della ricerca a quello produttivo”. Ma il provvedimento prevede anche altre novità. Eccole nel dettaglio.

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Brevetti: saranno proprietà della struttura di ricerca

Il provvedimento prevede che anche in Italia, come negli altri Paesi occidentali, il brevetto derivato dalla ricerca svolta da ricercatori universitari, enti pubblici di ricerca e istituti scientifici sarà di proprietà della struttura. Ciò faciliterà il trasferimento tecnologico e la valorizzazione delle invenzioni.

Rapporti più flessibili fra imprese e università

Il nuovo articolo 65 disciplina le invenzioni generate dall’attività di ricerca finanziata dalle imprese, promuovendo la flessibilità dei rapporti tra le imprese e le università, secondo criteri che saranno stabiliti entro 60 giorni dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy, in collaborazione con il Ministero dell’Università e della Ricerca.

Tutela del Made in Italy

Tra le altre novità introdotte dalla riforma, vi è la possibilità di ottenere una protezione specifica per i disegni e i modelli presentati nelle fiere nazionali e internazionali. Inoltre, si presta attenzione alla lotta alla contraffazione, consentendo il sequestro dei prodotti contraffatti esposti nelle fiere, e si rafforza il sistema di tutela delle indicazioni geografiche, un patrimonio di fondamentale importanza per l’Italia. Si ampliano le possibilità di attivare il procedimento di opposizione contro i marchi imitativi delle Dop, che da sempre rappresentano un vanto del Made in Italy.

Tasse di deposito brevetti anche dopo la presentazione della domanda

Un’altra importante novità attesa è l’introduzione della possibilità di pagare le tasse di deposito dei brevetti non solo al momento della presentazione della domanda, ma anche successivamente. Questo aspetto è di particolare interesse per le imprese, anche per attrarre investimenti.

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