L'INTERVSTA

Bullani: “Byod, in azienda serve una governance ibrida”

Flessibilità e controllo le parole d’ordine per gestire il nuovo fenomeno. Parola del regional manager di VMWare Italia

Pubblicato il 04 Lug 2013

Patrizia Licata

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Nell’era dei Big data il datacenter diventa più che mai il motore del business aziendale, ma il vero salto di qualità si produce quanto il datacenter si virtualizza al cento per cento, non solo nelle componenti server e storage ma anche nel networking.
Cosa oggi possibile, come spiega Alberto Bullani, Regional Manager di VMware Italia: “VMware, anche grazie all’acquisizione di Nicira l’anno scorso, è in grado di rilasciare un intero datacenter virtuale in pochi minuti. Parliamo di Software-defined datacenter (Sddc), un datacenter ottimizzato per l’era del cloud perché costruito come piattaforma unificata con altissimi livelli di automazione, flessibilità ed efficienza. Nel Sddc, i servizi del datacenter non sono più rigidamente legati all’utilizzo di hardware specializzato: elaborazione, storage, networking e sicurezza sono aggregati, forniti e gestiti come software intelligente. Il risultato è più agilità per il business, un alto livello di servizio per tutte le applicazioni, operazioni semplificate e riduzione dei costi”.
Un datacenter tutto virtuale è una trasformazione radicale del modo di vedere e gestire l’IT? Oppure no?
Solo in parte. Nel mercato consumer, con l’avvento di smartphone e tablet, gli utenti sono già abituati a vedere l’IT come un rapidissimo abilitatore di applicazioni e servizi. In azienda però non trovano un IT così veloce, in grado di abbracciare i trend dell’all digital, dei Big data, delle applicazioni native per il mobile. Eppure la velocità è il requisito essenziale del fare business in un mercato competitivo e globalizzato, dove il time to market, la capacità di rilasciare applicazioni e prodotti esattamente quando servono, fa la differenza. L’IT allora deve trasformarsi in promotore di innovazione. E anche in broker di servizi, accettando che è più veloce ed economico prenderne alcuni dal cloud, ma continuando a esercitare il fondamentale ruolo di interfaccia e garanzia di controllo dei processi.
Con l’avvento del Byod, anche la mobilità contribuisce a cambiare il ruolo dell’IT?
I device personali in azienda richiedono una governance e l’IT è di nuovo chiamato a permettere flessibilità ma anche controllo: l’utente può usare gli strumenti e le applicazioni che vuole, ma i dati aziendali devono restare all’interno. La piattaforma Horizon di VMware offre una console di gestione con cui l’IT manager permette all’utente di accedere a precise risorse con policy definite dall’azienda.
Abbiamo parlato di servizi presi dall’esterno, dal cloud. Anche voi dunque non avete dubbi: la nuvola è il futuro?
Sì, ma è una nuvola ibrida, che coniuga risorse interne ed esterne. I servizi cloud con tecnologie di VMware e dei suoi partner certificati (VMware vCloud Powered Program) permettono alle aziende di spostare i carichi di lavoro a seconda delle necessità (on-demand) in modo bidirezionale, cioè risolvendoli internamente quando possibile, usando le risorse del provider in caso di picchi, flessibilmente, senza interruzione del servizio e senza dover più investire in grosse risorse interne che si usano solo in momenti limitati. Questa bidirezionalità è ciò che differenzia VMware da altre offerte. La virtualizzazione, più l’utilizzo flessibile di risorse col cloud, permette un’analisi molto più veloce e completa dei dati e quindi decisioni rapide e efficaci, con vantaggi per molte aziende: un retailer può cambiare la sua collezione in base all’andamento delle vendite nel giro di pochi giorni; un servizio su web può scalare le sue risorse se riscuote un successo imprevisto ed evitare il collasso del sito; una telco può gestire i picchi nei periodi di fatturazione, e così via.
È dunque in questa direzione che VMware continuerà a investire?
Cloud, mobilità e software-defined datacenter sono le tre grandi direttrici strategiche, le tecnologie che supportano il business oggi. VMWare continuerà ad affinare l’offerta nella virtualizzazione, potenzierà il know-how nella mobilità e spingerà sempre più sul cloud ibrido insieme ai suoi partner.

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