Capgemini: “Troppe app, aziende sotto pressione”

In difficoltà i dipartimenti IT: le funzionalità crescenti rendono sempre più complessa la digital transformation e “appesantiscono” la macchina operativa. Il ceo Mondani: “Per essere competitivi bisogna razionalizzare”

Pubblicato il 11 Mar 2014

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“L’intreccio di applicazioni all’interno delle organizzazioni internazionali sta diventando sempre più complesso, mettendo pressione sul reparto IT e complicando il percorso verso la digital transformation”. E’ il risultato di uno studio condotto su oltre 1.000 Cio e senior decision maker It condotto da Capgemini, fornitore mondiale di servizi di consulenza, tecnologia e outsourcing.

Secondo lo studio, negli ultimi tre anni il numero di decisori IT che ritiene che la propria azienda abbia più applicazioni di quante in realtà ne necessiti è passato da poco più di un terzo (34%) a quasi la metà (48%). Solo il 37% crede che la maggior parte delle loro applicazioni siano mission-critical. Quasi tre quarti (73%) ritiene che almeno un quinto delle proprie applicazioni aziendali abbiano funzionalità simili e che dovrebbero essere consolidate e il 57% ritiene che un quinto di queste siano da eliminare o sostituire.

“In apparenza, un ambiente di applicazioni male organizzato, sovraccarico e obsoleto potrebbe sembrare una piccola seccatura per il team It, con uno spreco di tempo e denaro, ma in definitiva un problema non così rilevante da restare svegli la notte – afferma Maurizio Mondani, Ceo di Capgemini Italia – Tuttavia, in un mondo in cui gli aspetti di un’organizzazione stanno cominciando ad abbracciare la Digital Transformation un ambiente di applicazioni ben razionalizzato, diventa improvvisamente un imperativo strategico e molto importante per l’intera azienda”.

“C’è sicuramente un ragionamento da fare è cioè che i mercati in forte sviluppo hanno un vantaggio significativo quando si tratta di garantire che gli ambienti applicativi siano in linea con le finalità e gli obiettivi di business – continua Mondani – Questo potrebbe dare un vantaggio iniziale nelle iniziative di digital transformation e rappresentare un importante vantaggio competitivo rispetto ai loro competitor occidentali”.

Lo studio ha rivelato che il 60% dei senior decision maker IT crede che il contributo più prezioso da parte dei propri dipartimenti IT per l’azienda sia di introdurre nuove tecnologie. Infatti, un numero significativo di aziende ha già implementato il cloud (56%), la mobility (54%), i social (41%) e i Big Data (34%). “Tuttavia – si legge in una nota di Capgemini – senza uno portfolio di applicazioni aggiornate, l’IT non riuscirebbe ad offrire un vantaggio competitivo attraverso queste tecnologie. Non c’è da stupirsi se il 76% crede che la razionalizzazione sia importante per realizzare gli obiettivi della propria azienda”.

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